La mamma non paga la mensa, l’asilo nega il pasto al bambino
Sta facendo molto discutere la vicenda che coinvolge una famiglia piemontese di Pont Canavese che, a causa di uno stato di morosità perpetratosi nel tempo, ha visto negare al proprio bambino il servizio mensa all'asilo. La mamma, in un post su Facebook, ha raccontato di aver cercato di agire per poter risolvere la situazione, presentando tutta la documentazione necessaria, compreso l'Isee, per chiedere la riduzione della retta relativa alla mensa scolastica del figlio. "Sono in difficoltà economiche e ho anche fatto richiesta di riduzione presentando la certificazione Isee, ma mi è stata negata. Mio figlio non ha mai usufruito della mensa perché gli è stata negata".
Dal comune di Pont Canavese rispondono alla denuncia della mamma piemontese spiegando che l'amministrazione ha solo applicato quanto disposto dal regolamento, in seguito a numerosi solleciti di pagamento inviati alla famiglia morosa: "Abbiamo escluso la famiglia dal servizio solo dopo ripetuti avvisi. La mensa non è stata negata immediatamente. Si poteva studiare un piano di rientro, concordando anche piccole rate. In tal caso non avremmo negato il servizio. Passare per amministratori e funzionari senza cuore non ci sta assolutamente bene".
In relazione alla vicenda è intervenuto anche il sindaco del paese, Paolo Coppo, che ha sottolineato come la decisione di arrivare alla sospensione del servizio mensa è stata presa in extrema ratio: "Il buono pasto è un servizio che si paga dopo averne usufruito, quindi a fronte di un piano di rientro del debito contratto, il servizio sarebbe stato erogato senza difficoltà. Siamo attenti a queste situazioni complicate e anche i sindacati lo hanno confermato di recente. Ma per ottenere riduzioni e sconti è necessario seguire le procedure. Altrimenti il Comune ha le mani legate".