video suggerito
video suggerito
Omicidio Saman Abbas

La mamma di Saman Abbas per la prima volta in aula: “Variabile impazzita, è la novità del processo”

Inizia il processo di secondo grado per l’omicidio di Saman Abbas: in aula per la prima volta c’è anche la madre Nazia Shaheen. Le sue dichiarazioni, se vorrà rilasciarne, potrebbero rivelarsi fondamentali per la ricostruzione di quel terribile delitto. L’avvocato dello zio: “La variabile impazzita sono le dichiarazioni degli imputati”.
337 CONDIVISIONI
Nazia Shaheen in tribunale per il processo per l'omicidio della figlia Saman - Foto Maria Elena Gottarelli/Fanpage.it
Nazia Shaheen in tribunale per il processo per l'omicidio della figlia Saman – Foto Maria Elena Gottarelli/Fanpage.it
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La schiena ricurva, il volto coperto dal velo e dalla mascherina che le arriva fin sotto gli occhi, lo sguardo inchiodato al pavimento. Per la prima volta in aula, la madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, si è presentata così questa mattina in Corte d’Appello a Bologna, dove si celebra la prima udienza di secondo grado per l’omicidio della 18enne uccisa a Novellara il primo maggio 2021 dai familiari.

Condannata all’ergastolo insieme al marito Shabbar Abbas, Nazia Shaheen è stata estradata dal Pakistan solo dopo la sentenza in primo grado e le sue dichiarazioni, se vorrà rilasciarne, potrebbero rivelarsi fondamentali per la ricostruzione di quel terribile delitto. Inchiodata sulla scena del crimine dalle telecamere di videosorveglianza dell’azienda agricola di via Colombo insieme al marito e al cognato la notte della morte di Saman, Nazia Shaheen è poi scappata in Pakistan, dove ha vissuto da latitante fino al rientro in Italia, lo scorso agosto.

Saman Abbas
Saman Abbas

Certamente conosce la verità dei fatti, ma finora non ha voluto collaborare con la giustizia, e non è detto che in questa nuova fase scelga di farlo. In aula sono presenti anche gli altri imputati: il padre di Saman, Shabbar Abbas, lo zio Danish Hasnain (condannato a 14 anni), e i due cugini (assolti in primo grado) Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikram.

Il ricorso è stato presentato sia dalla procura, che chiede la condanna di tutti gli imputati per omicidio in concorso col riconoscimento delle aggravanti della premeditazione e dei motivi futili o abietti, che dalle difese del padre e dello zio.

Prima dell’inizio dell’udienza, nel cortile del palazzo della Corte d’Appello, ha parlato il legale di Danish Hasnain, l’avvocato Liborio Cataliotti: “Lo zio Danish è l'unico imputato a trovarsi in una posizione ambivalente – ha detto – Ha proposto appello chiedendo l'assoluzione e subisce anche l'appello della Procura che chiede di riapplicare le aggravanti disapplicate su mia richiesta in primo grado”. E ancora: “La variabile impazzita sono le dichiarazioni degli imputati. Abbas ha già parlato, la vera novità è la presenza in aula di Nazia che non avendo partecipato al dibattimento di primo grado sarebbe elemento dirompente e nuovo del processo”.

337 CONDIVISIONI
274 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views