La mamma di Saman Abbas ancora latitante: “Trovatela, è stata lei a decretare la fine della figlia”
"Per noi rimane importante la mamma di Saman, lei ne ha decretato la fine. Lei scherzava con la figlia poco prima di accompagnarla dai carnefici. Lei l’ha fatta ritornare a casa".
A parlare è l’avvocato Barbara Iannuccelli, che assiste l'Associazione Penelope a tutela degli amici e dei familiari delle persone scomparse, la quale si è costituita parte civile nel processo sull'omicidio di Saman Abbas, che comincerà a febbraio 2023.
Dopo la svolta arrivata nelle ultime ore, con il ritrovamento in un casolare a Novellara di ossa umane che potrebbero appartenere alla 18enne di origine pachistana, manca all'appello tra gli indagati soltanto la mamma Nazia Shaheen. La donna, infatti, risulta ancora ricercata.
Subito dopo la morte della ragazza, la madre e il padre di Saman fuggirono in Pakistan nella notte del 30 aprile 2021 dall'aeroporto di Malpensa. E da allora di lei si sono perse le tracce. È tutt'ora non rintracciabile mentre arrivano le notizie su una possibile svolta del caso dopo il ritrovamento del cadavere a Novellare, anche se ci vorrà qualche giorno per avere conferma che si tratti proprio di Saman.
Nazia è accusata insieme al marito Shabbar, arrestato nei giorni scorsi a Islamabad, allo zio Danish Hasnain, considerato l'esecutore materiale del delitto, e ai cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq dell’omicidio di Saman. Ma sarebbe stata proprio la donna ad avere un ruolo centrale nel delitto.
"Saman – ha continuato Iannuccelli – aveva fatto denuncia di smarrimento dei suoi documenti, per cui non aveva alcun motivo per rientrare a casa. Lo ha fatto per la mamma. E lei, parlando con l’altro figlio, voleva convincerlo a desistere da ogni collaborazione. Noi vogliamo Nazia!".