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La mamma di Pierpaolo Panzieri: “Il responsabile paghi”. Domani primo interrogatorio per Alessandrini

Si terrà domani a Timisoara, in Romania, il primo interrogatorio di Michael Alessandrini, il 30enne accusato di aver ucciso l’amico d’infanzia Pierpaolo Panzieri nella casa di quest’ultimo a Pesaro la scorsa settimana. La difesa: “Chiederemo la perizia psichiatrica con incidente probatorio”.
A cura di Ida Artiaco
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Pierpaolo Panzieri e Michael Alessandrini
Pierpaolo Panzieri e Michael Alessandrini
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È in programma domani, mercoledì 1 marzo, il primo interrogatorio di Michael Alessandrini, il 30enne accusato di aver ucciso l'amico d'infanzia Pierpaolo Panzieri nella casa di quest'ultimo a Pesaro la scorsa settimana.

Il giovane comparirà davanti al giudice di Timisoara, in Romania, dove era fuggito subito dopo il delitto e dove è stato fermato mentre era a bordo di un treno nella regione della Transilvania dalla polizia locale. Avrà così l'occasione di raccontare la sua versione dei fatti se deciderà di rispondere alle sue domande.

Intanto, la difesa, con l’avvocato Salvatore Asole, ha annunciato: "Appena rientrato in Italia, chiederemo una perizia psichiatrica con incidente probatorio". E mentre si attendono notizie dalla Romania, non si placa il dolore dei familiari della vittima, ucciso con 13 coltellate di cui una alla gola.

In particolare, è la mamma di Pierpaolo a ribadire al Resto del Carlino che "nessuno di noi, a cominciare da mio figlio, aveva timori sul comportamento di questa persona. Una fiducia sbagliata, certo, ma se una persona è libera di circolare e non è rinchiusa, non ci sono sospetti particolari di pericolo. Siamo straziati, ci affidiamo al lavoro della magistratura. Noi siamo una famiglia unita, ma ci è stato tolto un pezzo, per sempre. Adesso viviamo dilaniati dal dolore. Ho visto mio figlio ammazzato e devo ancora dargli sepoltura. Non voglio parlare del responsabile di questa tragedia e dell’immenso dolore che ci ha provocato. Dico solo che deve scontare la pena per quello che ha fatto".

Il giovane, prima di essere ucciso, aveva cenato insieme a Michael, amico di infanzia. Gli aveva aperto la porta della nuova casa che aveva preso in affitto una quindicina di giorni fa perché si fidava di lui. Alessandrini, stando a quanto ricostruito finora dalle forze dell'ordine, viveva a Pesaro, non aveva un lavoro ma sembra fosse affetto da una grave ludopatia. Dopo aver commesso il delitto il 30enne avrebbe preso i 500 euro chiesti in prestito alla nonna per poi mettersi al volante della Renault Clio del padre e dirigersi verso la Romania dove è stato poi arrestato.

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