La mamma dello studente preso a pugni dal prof a Pontedera: “Troppo clamore, sarà punito ma ora basta”
"Per era era tutto finito lì, da dieci giorni invece ci siamo trovati in mezzo ad un ciclone più grande di noi e della vicenda: qui siamo davanti ad un ragazzo giovanissimo che ha sbagliato, perché anche lui ha delle responsabilità, e ad un docente che ha commesso un gravissimo errore. Doveva portarlo in presidenza. Non cedere ad un gesto del genere".
È tornata a parlare la mamma dello studente dell'Istituto Pacinotti di Pontedera, preso a pugni da un professore a scuola dopo che lo aveva provocato. Il tutto è stato poi documentato da alcuni video che sono circolati in rete e che hanno fatto diventare il caso nazionale.
Lo ha fatto questa volta parlando al quotidiano La Nazione. Nel corso dell'intervista ha ribadito che anche il figlio ha le sue responsabilità e che per questo sarà punito. "Ha sbagliato, certo, non c’è dubbio e l’ho detto; ma so anche che non agisce mai con cattiveria – ha detto la donna -. Sono sicura che non ha pensato a che cosa sarebbe andato incontro. L’ho punito (niente regalo per il suo compleanno) e tra poco, appunto, sarà punito anche dalla scuola. E io sono d'accordo. Gli servirà da lezione. Anche se, va detto, tutta la classe stava facendo confusione. Basta vedere il video. Quando c’ho parlato e l’ho rimproverato lui si è giustificato dicendo che era tutta la classe a fare confusione e anch’io, dopo aver guardato il video, la penso come lui".
Per quanto riguarda il docente, invece, ha detto: "Giudico il suo gesto che è inammissibile, visto che è un insegnante. Il professore ha sbagliato e, credo, pagherà per questo. Ora però c’è bisogno, per la serenità di tutti, che si spengano i riflettori su questa storia che ha preso una dimensione troppo grande e, secondo me, senza motivo".
Intanto, la vicenda è arrivata anche a Roma. Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione, ha assicurato parlando al Tirreno che il Ministero di viale Trastevere non starà a guardare. "Sicuramente il caso rientra in un problema più ampio che affligge la nostra scuola. Gli insegnanti spesso si sentono abbandonati quando devono gestire situazioni complicate e non riescono a superare il clima di tensione e disagio presente nella classe. Va specificato, però, che quando ci si trova davanti alla violenza che sfocia nel reato (abuso dei mezzi di correzione è il reato per il quale la procura ha aperto un’indagine) non possono esserci scusanti di alcun genere. Gli insegnanti devono essere formati per gestire anche le situazioni più estreme senza perdere il controllo".