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La mamma della studentessa suicida a Lecce: “Era fragile, ma mai pensato volesse togliersi la vita”

Parla la mamma della studentessa francese di 21 anni, morta suicida a Lecce dove si trovava nell’ambito del programma di scambi Erasmus: “Era fragile e sensibile ma mai pensato volesse togliersi la vita. Amava la Filosofia, voleva diventare una ricercatrice”. Indagini in corso.
A cura di Ida Artiaco
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"Mia figlia era una ragazza con le sue fragilità, ma con problemi comuni a tanti della sua età. Era una persona molto sensibile, ma nessuno di noi, in famiglia, ha mai pensato che potesse togliersi la vita". Sono queste le parole della madre della studentessa francese di 21 anni che domenica scorsa si è suicidata a Lecce dove si trovava per il programma di scambio Erasmus.

La famiglia della giovane è arrivata nelle scorse ore in Puglia dove, dopo aver parlato con gli inquirenti, ha incontrato il rettore dell'Università del Salento, dove la 21enne studiava Filosofia. Un dramma, quello vissuta dalla mamma, dal papà e dal fratello, a cui ancora non riescono a dare una spiegazione. "Mia figlia era entusiasta di questa esperienza di studio a Lecce, la città le piaceva e ci aveva chiesto di raggiungerla quanto prima. Era molto brava negli studi che seguiva con grande passione. Amava la Filosofia e avrebbe voluto diventare una ricercatrice. Questo era il suo sogno. Un sogno semplice", ha continuato la donna.

Intanto, continuano le indagini per ricostruire esattamente quanto successo. Stando alle prime informazioni disponibili, la ragazza si sarebbe suicidata impiccandosi con una cordicella legata all'anta di un armadio nell'appartamento messole a disposizione dell'università. Particolare confermato dai primi risultati dell'autopsia, che ha escluso segni di colluttazioni e percosse.

Una persona è stata iscritta nel registro degli indagati: si tratta di un 19enne brindisino che la 21enne avrebbe conosciuto poco prima di compiere l'estremo gesto. Per lui l'accusa è di violenza sessuale e istigazione al suicidio. Ma il ragazzo ribadisce la sua estraneità ai fatti. È stato infatti sentito dalla polizia, a cui avrebbe rilasciato dichiarazioni spontanee (non era un interrogatorio) e avrebbe confermato il rapporto sessuale, escludendo, però, ogni tipo di violenza. I due si sarebbero conosciuti in un locale il 18 ottobre, poi sarebbero saliti nell'appartamento dove viveva la ragazza. Prima di lasciare la casa, il giovane si è anche scattato un selfie.

Su quanto accaduto è intervenuto anche il coinquilino della giovane vittima, un ragazzo egiziano, anche lui in Salento per studiare. "Ho avuto immediatamente l'impressione che si trattasse di una ragazza per bene e in particolare molto tranquilla e riservata. Quello che è accaduto mi ha lasciato senza parole", ha detto.

A lui la 21enne, il giorno prima di togliersi la vita, avrebbe lasciato un biglietto nell'area comune dell'appartamento per scusarsi del disagio causato al coinquilino perché, dopo aver invitato una amica a casa la sera, avevano ascoltato musica ad alto volume: "Credevo che tu non fossi nell'appartamento, non è stato pianificato, ma un'amica mi ha raggiunta durante la notte perché ero molto triste. Ha insistito per venire a casa, perché ho avuto un grosso problema due giorni fa e non ero in grado di stare da sola. Non succederà mai più".

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