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La mamma della ragazza di Bollate: “Mi sento una nullità come genitore”

Parla la mamma della ragazzina che ha aggredito una coetanea dinanzi scuola: “Quello che ha fatto mia figlia è indescrivibile”. La donna ha affermato che dalla pubblicazione di quel filmato la sua famiglia non vive più.
A cura di Susanna Picone
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La violenta aggressione, gli amici che ridono e riprendono la scena, il video che diventa virale sui social network e poi l’indignazione, con le successive minacce di morte ai protagonisti della brutta vicenda. È in sintesi quanto accaduto a Bollate, dove dinanzi a una scuola superiore una ragazzina ha violentemente aggredito una compagna. Un episodio che avrebbe distrutto la famiglia di quella che è diventata, per tutti, la “bulla”. A parlare della brutta vicenda è la mamma della giovane di Bollate. È il Corriere della Sera a riportare lo sfogo di una donna che dice di aver fallito come madre: “Quello che ha fatto mia figlia è indescrivibile. Io mi sento una nullità come genitore, in questo momento. La nostra famiglia vive un incubo”. La donna parla della vita della sua famiglia successiva a quella aggressione e al video diventato virale: parla dei tanti profili fake nati dopo la violenza, profili creati da provocatori che fingono di essere la ragazzina e continuano a fomentare gli insulti. La madre assicura che il profilo della figlia è stato chiuso dai carabinieri il primo giorno. “Noi non viviamo più da quando è stato pubblicato quel filmato. Io non sto andando al lavoro, né lei a scuola – racconta la madre -. Riceviamo minacce e insulti. Mi accusano non solo di essere stata presente al pestaggio, ma anche di essermi complimentata con lei. Ma quale madre farebbe una cosa simile? Io ero al lavoro a Milano quando è successo, le mie colleghe possono testimoniarlo”.

“Chi ha filmato doveva portare il cellulare dai carabinieri” – La madre della ragazza ammette che sua figlia ha sbagliato e che pagherà nelle sedi opportune e dice che quando sarà possibile cercherà di scusarsi con la famiglia della vittima. Ma la donna se la prende anche con gli amici presenti davanti alla scuola di Bollate: dovevano fermarla, dice. La persona che ha filmato, inoltre, non avrebbe dovuto pubblicare il video ma portarlo ai carabinieri “perché mia figlia giustamente pagasse per ciò che ha fatto”. Secondo la donna, che comunque ha parlato di una figlia minacciata e insultata da giorni, a caricare il video sarebbe stato un adulto: “Io credo che questa persona non si renda conto di quanto male ci ha fatto. Mia figlia non è un mostro e mi fa orrore che persone adulte si scaglino contro una ragazza di 15 anni senza neppure conoscere la nostra famiglia”.

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