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La mamma del 17enne ucciso a Campi Bisenzio: “Voglio giustizia per mio figlio, lo Stato dia una risposta”

La mamma del 17enne ucciso a coltellate il 29 dicembre a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, ha partecipato con il resto della famiglia alla cerimonia promossa dal Comune nella via dove il ragazzo è stato trovato senza vita. “Non deve passare più il messaggio di un Paese dove si può fare tutto, dove non si punisce nulla”, ha detto la donna.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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"Sono sicura che le forze dell'ordine stiano facendo il loro lavoro, ma la risposta deve essere da parte dello Stato. Non deve passare più il messaggio di un Paese dove si può fare tutto, dove non si punisce nulla, dove si sente dire ‘Eh, tanto non mi fanno nulla. Eh, tanto dopo due anni sono fuori'".

Sono durissime le parole della mamma del ragazzo di 17 anni ucciso a coltellate una settimana fa a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Il 17enne è stato colpito e lasciato morire dissanguato in mezzo a una strada all'esterno di una discoteca.

Nella mattinata di oggi, domenica 5 gennaio, la donna ha partecipato con il resto della famiglia, il padre del ragazzo e gli altri tre figli, alla cerimonia promossa dal Comune nella via dove il 17enne è stato trovato senza vita.

"Ora la mia missione di vita – ha detto – è avere giustizia per il mio figliolo. Non andrà nel dimenticatoio, questa storia non andrà nel dimenticatoio. Ora prevale la rabbia, le lacrime sono finite. È una settimana che si piange, una famiglia intera e tutta la comunità" di Certaldo, il paese dove abitano.

Oltre un centinaio di persone ha voluto essere presente nel punto esatto dove il ragazzo è spirato per dissanguamento e per le lesioni che gli aggressori gli hanno causato con più colpi di arma da taglio. L'arma del delitto non è stata trovata.

"Sicuramente ci sarà qualcuno che ha visto, che non lo ha soccorso. – ha aggiunto la donna – Mettiamoci tutti una mano sulla coscienza. Questo è il fallimento della società, dell'umanità, anche gli animali stanno accanto al loro ferito". Il papà del 17enne ucciso, di origine nordafricana, ha pronunciato una breve preghiera in arabo.

"Chiediamo giustizia per nostro figlio, perché la sua vita è stata spezzata ingiustamente – ha detto poi l'uomo, ricordando il figlio – Era pieno di sogni e speranze, come tanti altri. Questo dolore non dovrebbe mai colpire una famiglia, non dovrebbe mai colpire nessuno. Non mi fermerò finché non sarà fatta chiarezza".

Il sindaco Andrea Tagliaferri ha accolto i familiari indossando la fascia tricolore e consegnando loro un mazzo di fiori. Il Comune ha voluto la cerimonia. Intanto, le indagini per fare chiarezza sull'accaduto proseguono. Al momento sono due gli indagati per l'omicidio del ragazzo.

Si tratta di due 20enni del posto che potrebbero aver avuto un ruolo in quanto accaduto prima dell'accoltellamento fatale del 17enne. Le indagini dei carabinieri, infatti, ipotizzano che il 17enne sia rimasto coinvolto in un'aggressione da parte di un branco dopo una lite, forse nata dopo un diverbio nella discoteca.

Le immagini delle telecamere comunali e anche quelle del bus su cui doveva tornare a casa il 17enne sono state sequestrate dalla Procura di Firenze, potrebbero aver ripreso l'auto sequestrata a uno dei due indagati, elemento decisivo per fissare orari e tragitti e incastrare le testimonianze.

Nei prossimi giorni potrebbero essere iscritti nel registro anche nuovi indagati – oltre ai due già raggiunti da avvisi di garanzia per omicidio volontario – e le accuse ipotizzate potrebbero essere omissione di soccorso e favoreggiamento.

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