video suggerito
video suggerito

La mamma del 15enne morto suicida a Senigallia: “La scuola era un inferno, mancanze gravi dell’istituto”

“La scuola era un inferno perché sono uscite fuori notizie di cui non sapevo nulla, di cui nessun genitore sapeva. L’immagine dell’istituto era perfetta, ma quello che accadeva dentro nessuno lo sapeva”. A parlare è la mamma del ragazzo di 15 anni che lunedì 14 ottobre si è tolto la vita con la pistola del padre a Senigallia.
A cura di Eleonora Panseri
215 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

"La scuola era un inferno perché sono uscite fuori notizie di cui non sapevo nulla, di cui nessun genitore sapeva. L'immagine dell'istituto era perfetta, ma quello che accadeva dentro nessuno lo sapeva. Stiamo raccogliendo racconti di altri episodi".

A spiegare la durissima realtà che suo figlio era costretto a vivere ogni giorno all'interno dell'istituto che frequentava è la mamma del ragazzo di 15 anni che a Senigallia lunedì 14 ottobre si è allontanato da casa con la pistola del padre e si è tolto la vita

Durante le ricerche del ragazzo, la madre ha denunciato alcuni compagni per atti di bullismo che il figlio con estrema vergogna e grande difficoltà era riuscito a raccontarle.

"Lo bullizzavano, lo prendevano in giro e gli dicevano parolacce. – ha spiegato la donna ospite in studio nella puntata del programma Mediaset Fuori dal Coro andata in onda ieri, mercoledì 23 ottobre – Alcune di queste non sono riuscita a fargliele dire perché si vergognava. L'educazione che io e suo padre gli avevamo dato non gli permetteva di dire certe cose, di offendere".

Secondo la famiglia del ragazzo, assistita dall'avvocata Pia Perricci, la scuola avrebbe pesanti responsabilità nel suicidio del ragazzo e per questo stanno cercando di raccogliere prove che dimostrino la mancanza di attenzione ai problemi del ragazzo. La Procura sta indagando per istigazione al suicidio.

"La colpa è dell'istituzione che anche ora sta avendo un comportamento omertoso, così come è stato quello della classe (tranne alcuni). – ha detto in studio l'avvocata –  Bullismo non vuol dire solo picchiare, prendere in giro o essere violenti con le parole. Ma anche chi è omertoso e silenzioso lo fa. La scuola non è intervenuta".

"Negli ultimi giorni, nell'ultima settimana, portava sempre le cuffiette nelle orecchie per non sentire quello che succedeva. Come mai gli insegnanti non hanno annotato nulla?", ha aggiunto.

Ai funerali del ragazzo si è presentato anche il dirigente scolastico dell'istituto ma la mamma del 15enne si è rifiutata di stringergli la mano. "Perché devo stringere la mano a qualcuno che ha ignorato tutto? Cosa era venuto a fare in chiesa quel giorno? C'erano i parenti, gli amici, la mia famiglia. Cosa è venuto a fare? Ci sono state mancanze gravi, molto gravi, e questo deve cambiare. Perché non è successo solo a mio figlio".

Durante la puntata la donna ha anche ricordato il figlio, un ragazzo "pieno di vita, un uragano, bionico. Faceva tanti tipi di sport", e i suoi sogni: "Sognava la divisa, erano anni che parlavamo di fare concorsi e lui voleva indossarla".

215 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views