La madre di Elena: “La bimba ha mangiato un budino e guardato i cartoni, poi l’ho colpita con forza”
"Elena ha voluto mangiare un budino, aveva già pranzato a scuola, poi ha guardato i cartoni animati dal mio cellulare. Io stiravo, in serata dovevamo andare da un amico di famiglia per festeggiare l'onomastico insieme ai miei genitori e la bambina era contenta". Martina Patti ricorderebbe e racconta nei dettagli le ultime ore di vita di sua figlia Elena Del Pozzo, la bambina di quasi 5 anni uccisa per mano della stessa donna lunedì nel Catanese.
È questo il racconto del ritorno a casa lunedì dopo l’asilo, dopo che la stessa mamma era andata a prendere la figlia, come si vede anche in un video diffuso dai carabinieri. Poi, racconta la madre, c’è il buio.
Dopo aver sostenuto per ore un presunto rapimento da parte di uomini armati la giovane mamma ha confessato di essere la responsabile della morte di sua figlia. “Ma ho rimosso tutto”, ha ripetuto. "Non ricordo cosa sia passato nella mia mente quando ho colpito mia figlia", ha continuato a dire dopo aver fatto ritrovare il cadavere della bambina in un campo poco distante dalla sua casa di Mascalucia. Il corpicino era nascosto in cinque sacchi neri coperti da terra e cenere lavica. “Non era in sé”, tanto che il legale chiede la perizia psichiatrica.
"Quando ho colpito Elena – avrebbe messo la donna a verbale – avevo una forza che non avevo mai percepito prima". Poi appunto il buio: "Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma”. Ha detto di non ricordare neppure dove ha preso l’arma, verosimilmente un coltello, usato per uccidere Elena. Ricorda solo che ha “pianto tanto”.
A Martina Patti, che adesso si trova in carcere, viene contestato il reato di omicidio premeditato pluriaggravato della figlia. I carabinieri ieri hanno spiegato che la donna non è stata in grado di spiegare il movente del suo gesto, ma da una serie di elementi ritengono che possa ricollegarsi a una forma di gelosia nei confronti dell'attuale compagna dell'ex convivente. La giovane mamma non avrebbe tollerato che sua figlia si affezionasse alla nuova famiglia del padre.
Gli inquirenti in una nota hanno descritto un "triste quadro familiare" con "due ex conviventi che, a prescindere dalla gestione apparentemente serena della figlia Elena, avevano allacciato nuovi legami e non apparivano rispettosi l'un l'altro".
"Una delle possibili ragioni che hanno portato Martina Patti a compiere il gesto, può essere proprio la gelosia, non solo della nuova compagna dell'ex convivente ma anche del possibile affezionarsi della figlia nei confronti della donna", le parole del comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Catania, Piercarmine Sica.