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La lite nel bar e il pestaggio con una spranga: cosa sappiamo sull’aggressione a Salvatore Sinagra a Lanzarote

L’aggressore di Salvatore Sinagra sarebbe stato registrato dalle telecamere di videosorveglianza situate nei pressi del bar di Lanzarote dove il 30enne è stato pestato. L’aggressione gli è valsa il ricovero in gravissime condizioni in ospedale.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Salvatore Sinagra
Salvatore Sinagra

Stava giocando a calcio balilla fuori da un bar quando c'è stato un battibecco con alcune persone. La discussione si sarebbe risolta in pochi istanti, almeno apparentemente, perché quando Salvatore Sinagra è uscito fuori dal locale di Lanzarote, nelle Isole Canarie, si è visto aggredito da una delle persone con le quali aveva discusso, tornata indietro per picchiarlo. 

Il 30enne è ora grave all'ospedale di Las Palmas e dopo un'operazione alla testa rischia la vita. Mentre i medici si occupano dell'assistenza all'italiano originario di Favignana, le forze dell'ordine cercano di ricostruire quanto accaduto fuori dal bar. Dalle prime evidenze, sembrerebbe che alla base del pestaggio vi sia stata una lite per motivi ancora ignoti. Neppure l'identità dell'aggressore è ancora nota anche se, come spiegato dal padre di Sinagra a Fanpage.it, sembra che si tratti di un residente del posto.

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Sinagra si trovava a Lanzarote per motivi di lavoro. Originario di Favignana, è il figlio di uno dei pescatori più noti del posto e stava pensando di tornare in Italia per avvicinarsi alla famiglia. Il 30enne è attualmente in coma e lotta tra la vita e la morte.

Secondo quanto ricostruito, dopo la lite con alcuni clienti del bar Sinagra sarebbe uscito per fumare una sigaretta ma nessuno dei suoi amici lo ha seguito. "Sembrava tutto tranquillo" hanno raccontato alle forze dell'ordine che lavorano al caso. E in effetti nessuno si è allarmato quando il gruppo con il quale il 30enne aveva litigato si era allontanato dal locale. Era impossibile in quel momento prevedere che sarebbe tornato e che qualcuno potesse aver pensato ad un pestaggio.

Sinagra sarebbe stato preso a calci e pugni e forse qualcuno ha utilizzato anche una spranga, fino a procurargli un gravissimo trauma cranico. I responsabili sono poi fuggiti.

A dare una svolta alle indagini potrebbero essere le telecamere del sistema di videosorveglianza della zona che avrebbero registrato il fatto. Alcuni testimoni, interrogati, avrebbero detto di non aver visto "nulla di preciso".

"A marzo – racconta il papà – sarebbe dovuto tornare a Favignana. Invece gli hanno rovinato la vita e ora è ricoverato in condizioni gravissime a Las Palmas".

Finora l’inchiesta non ha portato a sviluppi concreti, con nessuna identificazione ufficiale del responsabile. I familiari si sono affidati al consolato italiano e alla polizia del posto. "Abbiamo contattato un avvocato per poter parlare con la polizia spagnola – ha sottolineato ancora il papà del 30enne -. Ma al momento non si sa nulla". 

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