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La lite, gli spari e il colpo che uccide il figlio: la ricostruzione dell’omicidio a San Gregorio di Catania

La rissa scoppiata durante una festa a Villa Heaven e l’imprenditore di 62 anni che interviene per sedarla, poi gli spari e il colpo di pistola che uccide il figlio 23enne, Carlo Lo Verde. La ricostruzione della dinamica dell’omicidio di San Gregorio di Catania.
A cura di Eleonora Panseri
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I Carabinieri sul luogo dell'omicidio; Carlo La Verde, la vittima, 23 anni.
I Carabinieri sul luogo dell'omicidio; Carlo La Verde, la vittima, 23 anni.

Nella serata di ieri, lunedì 28 aprile, il 62enne Natale La Verde, imprenditore e gestore di una villa a San Gregorio di Catania, ha estratto una pistola nel tentativo di sedare una rissa scoppiata durante una festa. E così, nella concitazione del momento, avrebbe ucciso il figlio Carlo, di 23 anni.

"Siamo al lavoro, il personale investigativo del Nucleo operativo della compagnia di Gravina di Catania sta cercando di ricostruire quali sono stati gli accadimenti", ha detto il capitano Riccardo Capodivento, comandante della compagnia di Gravina di Catania, parlando con i giornalisti radunati davanti a Villa Heaven, la villa privata della famiglia La Verde.

Gli spari per sedare la rissa, poi il colpo che ha ucciso il figlio

Sulla base delle indiscrezioni circolate in queste ore, sembra che l'arma, una 357 magnum, fosse regolarmente detenuta dall'uomo, anche se su questo aspetto sono in corso gli accertamenti dei militari dell'Arma.

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Il 23enne sarebbe stato ferito mortalmente da un colpo all'addome mentre insieme ad alcuni amici cercava di disarmare il padre.

Colpito un altro giovane, anche se non è stato soccorso in gravi condizioni. A nulla, purtroppo, sono serviti gli sforzi dei sanitari del 118 giunti sul posto per salvare la vita al ragazzo.

Il 62enne arrestato dai Carabinieri

Subito dopo l'accaduto, il padre è stato condotto in caserma dai Carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Gravina di Catania e successivamente arrestato.

L'accusa sarebbe di omicidio volontario, il provvedimento è stato eseguito dai militari dell'Arma, coordinati dal sostituto procuratore Rocco Liguori del pool di magistrati diretto dall'aggiunto Fabio Scavone.

"È un evento tragico e sulla base degli elementi indiziari raccolti, che saranno valutati in sede giurisdizionale, il soggetto in questione è stato fermato fino alla prova definitiva in sede di condanna", ha aggiunto il comandante.

L'aggressione ai soccorsi dopo la morte di Carlo Natale La Verde

Dopo la rissa e l'omicidio, sarebbe avvenuta anche un'aggressione a chi ha cercato di soccorrere i feriti. Gli operatori del 118 intervenuti sono stati assaliti verbalmente e l'ambulanza è stata danneggiata.

"L'ambulanza aveva a bordo un soccorritore della Seus, un medico e un infermiere. È giunta sul posto in circa 14 minuti – ha spiegato il presidente della Seus, Riccardo Castro – tuttavia numerosi presenti hanno ugualmente puntato l'indice contro un presunto ritardo, aggredendo verbalmente i componenti dell'equipaggio".

"Inoltre è stato danneggiato uno dei lunotti posteriori dell'ambulanza e per questo vandalismo è stata sporta denuncia contro ignoti. Con profondo rammarico – ha aggiunto Castro – ho appreso dell'ennesimo atto di violenza nei confronti dei nostri operatori. Un fenomeno purtroppo ricorrente che suscita forte preoccupazione e indignazione".

Carlo Natale La Verde, 23 anni, era uno studente universitario iscritto alla facoltà di Economia e impresa dell'università di Catania. Era appassionato di padel, sport che praticava, moto e viaggi, passioni che mostrava nelle numerose foto che lo ritraggono sui suoi profili social.

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"Non conoscevo personalmente né il padre né il ragazzo – ha detto il sindaco di San Gregorio Sebastiano Sgroi -. La famiglia La Verde, però, vive qui da tantissimi anni, è una famiglia nota e perbene, per quello che so io mai coinvolta in fatti di cronaca. Sono profondamente addolorato per quanto successo e, come la comunità che rappresento, sono sconvolto".

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