La Lidl cancella le croci della chiesa di Dolceacqua dal poster pubblicitario
La Lidl, nota catena di supermercati tedeschi, è finita nell'occhio del ciclone per aver affisso a Camporosso, piccolo comune ligure in provincia di Imperia, poster della chiesa di Dolceacqua senza croci. Il tutto per favorire, probabilmente, l'afflusso di clientela araba, molto presente nella zona commerciale di Camporosso. La Lidl ha però replicato alla polemica sollevata dal sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola, che ha denunciato come da un'immagine della chiesa di Sant'Antonio Abate del paese siano state tolte le croci.
‘L'immagine è stata acquisita da un database fotografico, stampata e affissa nel punto vendita. Non ci siamo accorti che l'immagine non presentava le croci' afferma in una nota la catena tedesca di supermercati. Dietro il gesto ‘nessuna strategia di marketing ma una semplice svista di cui ci scusiamo sia con i nostri clienti che con gli abitanti di Dolceacqua'. La foto utilizzata per la chiesa di Sant'Antonio di Dolceacqua risale, secondo Lidl, al 2005. Il sindaco Gazzola non è ci sta.
‘Le croci sulla facciata e sul campanile ci sono sempre state. Anzi la chiesa ha altre due croci che non si vedono nella foto, segno che è stata un'azione volontaria. Mostrate foto di Dolceacqua che rispecchiano la realtà. Se non volete le croci, piuttosto mettete il castello Doria', Il sindaco prosegue. ‘Loro dicono che è una campagna nazionale ed europea quella di togliere i segni religiosi – spiega Gazzola -. Sono liberi di fare come vogliono, ma non rovinino le foto, basta soltanto cambiare il soggetto'.
L’area commerciale dove si trova il supermarket è poco prima del centro abitato, quello del borgo antico di Dolceacqua, uno dei luoghi simbolo del italiani conosciuto anche all'estero. L’immagine del torrente con le case arroccate ai piedi del Castello dei Doria è una delle più conosciute e fotografate, immortalata anche in una tela di Claude Monet.
Un episodio simile era avvenuto sempre con la catena tedesca a settembre quando furono cancellate in maniera grossolana le croci dalle cupole azzurre della chiesa di Sant'Anastasia a Santorini, così come in Belgio. In Repubblica Ceca è intervenuto perfino l’arcivescovo di Praga, qualificando la cancellazione dei simboli cristiani come un atto incivile e senza precedenti.
