52,45% di vaccinati nel giro di poche settimane estive, il 20% con due dosi. E solo un quarto – il 27,65% – senza ancora una dose di vaccino in circolo: in estrema sintesi, eccovi i numeri della campagna vaccinale tra le ragazze e dei ragazzi nella classe di età 20-29 anni. Numeri che già oggi sono migliori rispetto a quelli dei trentenni, pressoché identici a quelli dei quarantenni e che si stanno avvicinando molto velocemente a quelli dei cinquantenni.
Fermiamoci un attimo a ragionare attorno a questi numeri, però. Perché finché si tratta di demonizzare i ventenni c’è la fila fuori di sociologi e censori da tastiera: è successo in questi giorni, in occasione del rave di Mezzano, ma non si contano, in questi due anni di pandemia, i coprifuoco contro la movida, le ordinanze contro la movida, le giaculatorie contro la movida, e più in generale la criminalizzazione dei degenerati ventenni italiani, untori inconsapevoli e asintomatici.
Intendiamoci: c’erano diverse ragioni sanitarie nell’imporre coprifuoco e pure la didattica a distanza. Ma quelle ragioni sanitarie hanno costretto una generazione a rinunciare alla socialità per un biennio, e per molte ragazze e molti ragazzi hanno costituito una pericolosissima deviazione di percorso sulla strada dell’istruzione e dell’emancipazione, oltre che una brusca interruzione di un già difficile inserimento nel mercato del lavoro. Parentesi, già che ci siamo: tutti i soldi che stiamo usando per evitare una crisi economica e sociale senza precedenti li stiamo prendendo a debito e saranno loro, ventenni e under 20 a ripagarlo, tra qualche anno. Parentesi nella parentesi: nessuno ha chiesto loro il permesso.
A tutto questo, i ventenni italiani hanno risposto con un senso di responsabilità encomiabile. Di più, con quel senso di comunità che più volte è stato definito necessario ad affrontare la pandemia e che molti dei loro genitori e dei loro nonni – che pure sono molto più a rischio di loro di ammalarsi seriamente a causa del Covid-19 – non hanno avuto. E che, sono i numeri delle vaccinazioni a parlare, non stanno avendo ora: i quasi 4 milioni di over 50 e 60 non ancora vaccinati sono lì a dimostrarlo.
Il bello – anzi: il brutto – è che nonostante tutto questo nessuno darà ai ventenni il plauso che si meritano: diranno che l’hanno fatto per farsi le vacanze in santa pace, per tornare a uscire la sera, per quella stramaledetta movida che è diventato il vocabolo perfetto per irridere e liquidare una generazione da cui dovremmo tutti prendere esempio e che ci sta tirando fuori dai guai. Sicuramente – già lo sapevamo, ora lo sappiamo ancora di più – quelli che rimetteranno in piedi questo sgangherato Paese.