La lettera di Grillo agli italiani e i 20 punti “per uscire dal buio”
"L'Italia deve diventare una comunità, nessuno deve essere lasciato indietro. E' intollerabile, inumano, vedere le file di esodati, sfrattati, disoccupati alle mense della Caritas mentre chi ha sprofondato il Paese nella miseria si muove con la scorta, l'auto blu, senza alcuna preoccupazione economica. I partiti sono i primi responsabili di questa situazione, hanno occupato lo Stato, lo hanno svenduto, spolpato da dentro".
E' questo l'incipit della "lettera agli italiani" pubblicata da Beppe Grillo sul suo blog per dire "basta" alla partitocrazia, in ottica elezioni politiche. "Questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire". Il leader del Movimento 5 Stelle incita così gli attivisti: "Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c'è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l'Italia".
La sua sembra quasi una chiamata alle armi:
Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci”.
Il programma di Grillo in 20 punti – Ma, soprattutto, nella lettera Grillo detta la sua agenda. O, per meglio dire, redige il programma del Movimento 5 Stelle: 20 punti “per uscire del buio”. Innanzitutto il reddito di cittadinanza, seguito dalle misure per il rilancio della piccola e media impresa e dalla legge anticorruzione. Non può mancare l'abolizione dei rimborsi elettorali e il termine di due mandati elettivi per ogni candidato Così come anche il referendum sulla permanenza nell’euro, l'abolizione dell'Imu e di Equitalia, l'accesso gratuito a Internet, una sola rete tv, senza pubblicità, e la legge sul conflitto di interessi.