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La lettera del padre al figlio vissuto 29 ore: “Ti amerò per sempre”

La lettera toccante di un padre al figlio affetto da sindrome di Edwards. La madre ha avviato una raccolta fondi per far conoscere la malattia.
A cura di Redazione
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I genitori di Kobi.
I genitori di Kobi.

Kobi Bunting è nato con la sindrome di Edwards, una malattia genetica incurabile che causa anomalie cardiache e spesso porta i feti a morire prima del parto. Kobi invece ha visto la luce dopo una gravidanza senza complicazioni e per 29 ore ha vissuto con i genitori. Poi, come anticipato dai medici, è morto presso l'Hull Women and Children's Hospital, East Yorkshire, Inghilterra. I genitori, Mel e Ben Bunting, hanno vissuto il tempo di vita di Kobi, poco più di una giornata, a fianco a lui. I due, genitori già di Jacob di otto anni e Taylor di cinque, ha promesso amore eterno al più piccolo attraverso una lettera firmata dal padre. È stato lui che, dopo il decesso di Kobi, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al piccolo "per fargli sapere che sarai sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi e che di ameremo per sempre".

"Il giorno in cui ho saputo che saresti arrivato – scrive l'uomo – ero il papà più felice sulla terra. E quando sei uscito dalla pancia della mamma, il mio amore per te è arrivato fino alla luna". "Il mio piccolo ometto speciale – prosegue la lettera – era arrivato, ma papà non poteva abbracciarti o baciarti perché ci sono state complicazioni e dovevi essere portato via di corsa per poter essere curato". "Per alcune ore siamo stati distanti (e sembrava un'eternità), poi ci siamo potuti vedere e quando ti abbiamo visto ci siamo resi conto di quanto fossi piccolino". "Sembravi così piccolo e fragile e io mi sentivo così impotente". "Medici e infermieri ci hanno detto che avevi avuto dei problemi a cuore e polmoni e questo ha reso mamma e papà davvero tristi". "Poi ti ho tenuto tra le braccia e il mio cuore era pieno di amore e di gioia. Sembrava stesse per esplodere tanta era la felicità". "Poi è arrivato il momenti di lasciarci, ma tu resterai sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Ti ameremo per sempre ed oltre ancora e voglio ringraziarti per le più sorprendenti coccole che un papà possa mai desiderare".

La madre di Kobi ha detto di essere intenzionata di avviare una raccolta fondi a favore di Soft UK, un'associazione benefica che sostiene le famiglie dei bambini con sindrome di Edwards. Ha spiegato: "Voglio fare tutto il possibile per rendere positivo il tempo di Kobi su questa terra". ‘Voglio che la gente sappia che cos'è la sindrome di Edwards e voglio raccogliere quanto più denaro possibile per aiutare gli altri". La maggior parte dei bambini nati con questa sindrome muore durante la fase fetale e quelli che sopravvivono spesso muoiono durante il loro primo anno di vita. La signora Bunting ha spiegato che durante la gravidanza i medici non hanno rilevato alcuna anomali, il che non solo ha impedito alla famiglia di prepararsi al lutto, ma l'ha portata a preparare genitori e figli all'arrivo non solo emotivamente, ma anche praticamente con tanto di culla e corredo. Sono in corso delle indagini per capire perché i tre piccoli soffi al cuore non siano stati notati durante le visite di controllo.

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