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La food blogger Belonika incriminata per aver diffuso “fake news” sulle forze armate russe

La food blogger Veronika Belotserkovskaya, nota come Belonika, è stata incriminata dalla magistratura russa per aver diffuso “fake news” in merito alle forze armate russe. Attualmente, pur non trovandosi in Russia, rischia 15 anni di carcere.
A cura di Ilaria Costabile
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Veronika Belotserkovskaya è la food blogger su cui la magistratura russa sta indagando, dopo aver avviato un procedimento penale, per aver diffuso informazioni false in merito alla guerra, servendosi dei post pubblicati sul suo account Instagram, conosciuto ai più come Belonika, seguito da quasi un milione di follwer. Da quando è stata approvata la "legge contro le fake news", lo scorso 4 marzo, diversi sono i personaggi con un certo seguito che rischiano di poter essere incriminati.

Le accuse rivolte a Veronika Belotserkovskaya

Stando a quanto dichiarato dagli investigatori, oggetto delle accuse avanzate dalla magistratura russa sarebbero dei post che "contenevano informazioni consapevolmente false sull’uso delle forze armate russe per distruggere città e attaccare la popolazione civile in Ucraina, compresi i bambini, durante un’operazione militare speciale sul territorio". Precisamente, quindi, la blogger è stata incriminata per aver diffuso contenuti alimentati da "odio politico o inimicizia" affinché potessero arrivare informazioni coscientemente scorrette in merito all'esercito della Federazione Russa. Tra i suoi post, infatti, compaiono considerazioni con cui condanna quelli che lei chiama "cannibali con le fauci insanguinate", dichiarando più volte di provare vergogna per il suo paese d'origine e smentendo chi parlava di pace e diritti nel mezzo di una guerra che, invece, sta portando solo devastazione e morte. L'influencer potrebbe dover scontare 15 anni di carcere, stando ai dettami della legge introdotta lo scorso 4 marzo, ma lei stessa ha commentato le accuse scrivendo su Instagram: "Quindi? Sono stata la prima? Posso dire di essere ufficialmente un essere umano decente". 

I diffusori di "fake news"

La blogger al momento non si trova in Russia, ma secondo le leggi del Paese potrebbe essere ben presto avviato un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti. Non è però il solo caso di personaggi incriminati per aver diffuso "false informazioni", dal momento che sono già centinaia i nominativi, con tanto di indagini aperte, su coloro che si sono macchiati di aver contestato l'operato di Putin e dell'esercito russo. Prima fra tutte la giornalista Marina Ovsyannikova che ha avuto il coraggio di apparire su Channel One, l'emittente russa più seguita del Paese, con un cartello che recitava a grandi lettere: "No alla guerra. Non credete alla propaganda vi stanno mentendo". Attualmente la giornalista è stata condannata a pagare una consistente multa e rilasciata dalle autorità dove eta stata trattenuta nei giorni addietro per un video da lei pubblicato, con l'accusa dell'organizzazione di "un evento pubblico non autorizzato".

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