La figlia di uno degli anziani morti in Rsa: “Nessuno mi ha chiamata. Mi hanno solo mandato una fattura”
![immagine di repertorio](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2025/02/468061290_556299643698243_4751152216094935614_n-1200x675.jpg)
“Mio padre era un uomo solare. Lunedì scorso mi hanno chiamato dalla Rsa per dirmi che lo stavano portando in ospedale per vomito e diarrea”. Poi nel pomeriggio è morto. Lucia Samuelli, personal trainer di Firenze, è la figlia di Gianpiero, un pensionato di 86 anni ed ex magazziniere della Zanussi. L'uomo è venuto a mancare l'11 febbraio nella Rsa Villa Desiderio di Settignano, insieme ad altri due anziani, mentre 114 persone sono rimaste intossicate. La procura ha aperto un'indagine per omicidio colposo.
Il ricovero del signor Samuellivè avvenuto all’alba. “Un’ora dopo – ricorda la figlia Lucia – mi ha chiamato il medico dell’ospedale per dirmi di correre da loro, che mio padre era in condizioni gravi: poteva morire da un momento all’altro”.
Distrutti dal dolore – spiega ancora Lucia al giornale – abbiamo letto le notizie comparse sui giornali. Parlavano delle morti sospette in una Rsa per una presunta intossicazione alimentare: non era indicato il nome della struttura ma tutto quello che era successo a mio padre poche ore prima della sua morte mi ha fatto pensare. Allora ho deciso di fare un esposto ai carabinieri, raccontando tutto quello che era successo”.
Gianpiero Samuelli era ospite della residenza per anziani "da due anni, non è stata per nulla una scelta facile. Ma la patologia di mio padre ha necessitato di un ambiente che lo potesse accogliere. Per quanto mi riguarda l’ho sempre chiamato tutti i giorni e sono andata a trovarlo quasi sempre".
La società ‘Sereni Orizzonti', che gestisce l’Rsa Villa Desiderio, in una nota si è limitata ad esprimere "il sincero cordoglio" per l'accaduto.
A me nessuno ha chiamato per esprimermi cordoglio –dice ancora la donna -. Ho invece trovato la fattura per i nove giorni di degenza di mio padre: all’incirca 600 euro. Posso anche dirle che quando mia madre e mia zia sono andate a riprendere gli effetti personali di mio babbo nella sua stanza alla Rsa le dipendenti dell’ufficio economico non hanno parlato con nessuno. A mia madre e a mia zia è stato spiegato che erano impegnate per un’emergenza”.