La figlia di Peppino Fappani, ferito dallo squalo in Egitto: “Ha sentito gridare e ha nuotato verso Gianluca”
"Per fortuna mio padre sta bene, la paura però è stata tanta", dice a Fanpage.it Cristina Fappani, figlia di Peppino Fappani, odontotecnico 69enne residente a Soncino (Cremona), che nella prima mattina di domenica 29 dicembre è stato morso alla gamba da uno squalo nelle acque di Marsa Alam, nel Mar Rosso.
L'uomo, che ha provato a soccorrere il romano Gianluca Di Gioia, 48 anni, purtroppo deceduto, verrà dimesso nelle prossime ore dall'ospedale di Porto Ghalib, a Marsa Alam, in Egitto. "Ho ricevuto la chiamata da mia madre intorno alle 9:30 – ricostruisce Cristina Fappani -, mi avvisava che papà era stato morso da uno squalo. Mio padre è esperto del mare, per tanti hanno ha fatto sub, adesso si dedica solo allo snorkeling, che stava praticando anche ieri mattina (domenica 29 dicembre, ndr)".
"Era in una zona sicura e come tutti i giorni faceva il suo giro sulla barriera corallina – continua la figlia di Fappani -, quando ha sentito le urla di Gianluca Di Gioia, anche lui in mare, ma in un punto diverso. Credendo avesse avuto un malore, ha nuotato verso di lui per aiutarlo a tornare a riva. Non aveva capito né visto cosa stava realmente accadendo, infatti lo squalo, una volta che mio padre si è avvicinato, l'ha morso alla gamba sott'acqua".
La moglie di Peppino Fappani, Laura Valcarenghi, insegnante, in villeggiatura insieme al marito, sente le urla da lontano, sulla spiaggia, capendo che sta succedendo qualcosa di grave. Nel frattempo entrano in azione gli addetti alla sicurezza della spiaggia davanti al Sataya Hotel, dove alloggiavano i due uomini insieme alle loro famiglie.
Purtroppo per Gianluca Di Gioia non c'è niente fa fare, del 48enne viene constatato il decesso, mentre Peppino Fappani viene trasferito nel vicino ospedale con lesioni fortunatamente non troppo gravi: "Lo spavento è stato tanto – commenta Cristina Fappani -, ma come famiglia ci teniamo a chiarire che mio padre non si è mai tuffato né tanto meno ha visto lo squalo prima di avvicinarsi, se così fosse stato avrebbe di sicuro agito diversamente, tornando a riva e allertando da lì i soccorsi".
"Quanto alla zona di balneazione – prosegue la donna – mio padre frequenta da anni il Mar Rosso, non si è mai spinto oltre la zona non sicura, poi se Di Gioia sia stato aggredito in un punto non balneabile saranno gli inquirenti a valutarlo, papà ha solo sentito un uomo gridare aiuto e, pensando avesse un malore, l'ha raggiunto a nuoto, probabilmente senza nemmeno rendersi conto di quanto stesse andando al largo".
Peppino Fappani e Gianluca Di Gioia non si conoscevano, se non di vista per essersi incrociati nel resort dove entrambi stavano trascorrendo le vacanze. "Tutta la nostra famiglia – dicono a Fanpage.it i Fappani-Valcarenghi – è vicina nel dolore dei familiari di Gianluca Di Gioia per la perdita subita".