“La figlia di Messina Denaro non si è mai dissociata”: parla il parente che ha rinnegato il boss
"Per la mia famiglia stretta sicuramente la morte di Matteo Messina Denaro è un sollievo e una liberazione. Ma se prima pensavo che il mio paese, Castelvetrano, fosse compromesso, oggi ne ho avuto la conferma dopo tutti i messaggi di cordoglio e solidarietà inviati alla famiglia. La figlia Lorenza? Non la conosco fisicamente, come non conosco lui. Ma ho sempre pensato che non si fosse mai dissociata dal padre".
A parlare è Giuseppe Cimarosa, figlio di Lorenzo, ex collaboratore di giustizia, nonché parente di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra deceduto la notte scorsa nel reparto Detenuti dell'ospedale San Salvatore de L'Aquila. La mamma, Rosa Filardo, e la nonna di Giuseppe sono rispettivamente cugina e zia del boss di Castelvetrano.
A Fanpage.it ha spiegato cosa rappresenta per lui e per la sua famiglia la notizia della morte di Messina Denaro, ma anche per il paese in cui vive.
Giuseppe, cosa rappresenta per lei e per la sua famiglia la morte di Messina Denaro?
"Per la mia famiglia stretta sicuramente è un sollievo e una liberazione, perché sono anni che noi rischiamo la vita a causa di questa persona. Io sono figlio di Lorenzo Cimarosa, che è stato collaboratore di giustizia e ha fatto condannare i suoi parenti più stretti. Sostanzialmente io in particolare ero il primo della lista se lui avesse voluto vendicarsi ed è da anni che vivo nella paura e nell'angoscia.
È una persona che non ho mai conosciuto fisicamente, mi ha solo danneggiato l'infanzia e rovinato la vita. Diciamo che se umanamente non può dirsi che la morte di una persona fa piacere, sinceramente non voglio essere ipocrita: per me il suo decesso è un sollievo".
Cosa rappresenta invece per la Sicilia e per Castelvetrano in particolare: "
"La cosa che mi sconvolge è l'aver visto in queste ultime ore quanta solidarietà e quanti messaggi di condoglianze sono arrivati sui social alla famiglia Messina Denaro. Questa cosa è atroce. Se mi ero fatto già un'idea di quanto il paese fosse compromesso, oggi ne ho avuto la prova ed anzi è molto peggio di quello che avevo immaginato. Un conto è pensarle certe cose e un altro è dirle mettendoci la faccia sui social.
Quando è morto mio padre non ho ricevuto messaggi di condoglianze dalle persone di Castelvetrano, perché mio padre era considerato un traditore. Invece per Messina Denaro si sta scatenando l'inferno e non oso immaginare cosa succederà quando lo andranno a seppellire nella tomba di famiglia, forse ci sarà un pellegrinaggio. Che speranza si può avere oggi quando il vero mostro non è più la mafia ma è la mafiosità che è nelle persone?. Muore la persona fisica, ma rimane tutto il resto".
Negli ultimi giorni i riflettori sono stati accesi sulla figlia, Lorenza, che Messina Denaro ha riconosciuto in extremis. La conosce? Cosa ne pensa?
"Io non la conosco personalmente, come non conosco lui e nessuno della loro famiglia. Li conosco attraverso i racconti di mia mamma e mia nonna, che ne sono rispettivamente cugina e zia, quindi sono parenti diretti e ho capito di che pasta sono fatti. Sono anni che dico la figlia non si è mai dissociata e non si sarebbe mai dissociata. Ho sempre spiegato anche ai giornalisti che mi contattavano che non è come sembra e ora ho avuto ragione.
Non solo non si è mai dissociata ma addirittura si è associata, perché questo prendere il cognome del padre è una associazione. Quando lei da piccola fu trasferita da casa della nonna fu merito della madre che voleva tirarla fuori da questa melma, in cui ci è rientrata".
C'entra, secondo lei, il tesoro presunto di Messina Denaro in questa decisione?
"Non credo. Il loro vero tesoro è il consenso delle persone, che continuano a mantenerli. È come avere un bancomat eterno, non penso che abbiano un tesoro nascosto, ma sicuramente sopravvivono qui senza lavorare".