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La donna che si è lanciata dal balcone con la figlia a Ravenna sarà detenuta in reparto psichiatrico

“Era seguita da un medico del centro di salute mentale da almeno 10 anni” ha raccontato il marito della 41enne di Ravenna. L’uomo stava dormendo e non si è accorto di nulla. A svegliarlo gli agenti di una volante della polizia accorsa sul posto.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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La mamma 41enne di Ravenna che si è gettata dal balcone con la figlioletta di 6 anni provocandone la morte rimarrà rinchiusa in un reparto psichiatrico in attesa della fine delle indagini a suo carico. Il Gip di Ravenna infatti ha convalidato l’arresto dopo l’interrogatorio di garanzia disponendo per lei la custodia cautelare in ospedale come richiesto dalla stessa Procura.

Dopo il via libera dei medici dell'ospedale Bufalini di Cesena, dove si trova ricoverata in seguito alla caduta dal nono piano, sarà trasferita in psichiatrica all'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna dove era già in cura. La donna infatti da almeno dieci anni era seguita per problemi psichici e si curava con farmaci, come ha confermato anche il marito.

L’uomo, distrutto dal dolore, ha confermato che quella maledetta mattina lui era in casa, stava dormendo e non si è accorto di nulla. A svegliarlo gli agenti di una volante della polizia accorsa sul posto dopo la chiamata di emergenza di passanti e vicini. Solo verso le 8 l’uomo ha appreso con sconcerto che la moglie si è lanciata dal balcone con la bimba e che la piccola era morta. Il marito che spesso era fuori per lavoro aveva sentito dei rumori ma pensava semplicemente che la moglie stesse preparando la bimba per andare a scuola.

"Era seguita da un medico del centro di salute mentale da almeno 10 anni. Prendeva anche dei farmaci in autonomia prescritti dai medici. Li doveva prendere tutti i giorni: ma essendo io in piattaforma a lavorare, non so se li abbia sempre presi seguendo la terapia" ha raccontato agli inquirenti l’uomo che ora attende il via libera della Procura per i funerali della bimba che saranno celebrati in forma strettamente privata.

I pm infatti hanno ordinato analisi del sangue e sul corpo della bambina per controllare se la madre le avesse somministrato dei calmanti prima di gettarsi dal palazzo. Un accertamento per capire se vi fosse premeditazione nel terribile gesto.

La difesa però ha già puntato tutto sull'infermità mentale e a breve presenterà formale richiesta di perizia psichiatrica.  “A mio avviso non era imputabile al momento del fatto, le misure cautelari che verranno richieste non possono essere adottate. Giulia non dovrà essere punita ma dovrà essere curata e assistita" ha spiegato l’avvocato della 41enne, rivelando che la donna è "stata ascoltata per oltre due ore dal magistrato e ha risposto a tutte le domande e negato di aver somministrato farmaci alla piccola".

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