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La donna che protesta contro il gadget trovato nelle patatine: “Promuove la dittatura gender”

La denuncia di una donna torinese contro la San Carlo. Il direttore degli affari generali dell’azienda si difende: “Ma quale ciondolo sulle unioni lesbiche, rappresenta due bambine che giocano.”
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Il ciondolo "incriminato": una madre accusa la San Carlo di fare "propaganda al gender"
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Trova un portachiavi con un simbolo raffigurante due donne che si tengono per mano, molto simile ad uno di quelli utilizzati dai movimenti di omosessuali e lesbiche, nel pacchetto di patatine che aveva comprato alla figlia e protesta contro la San Carlo. C.P., una donna residente a Grugliasco, nel piemontese, attacca l’azienda, accusata di fare propaganda omosessualista: “Questa è la dimostrazione di quanto sia capillare e perniciosa la dittatura gender. – afferma – Questo portachiavi, che troverà collocazione nella pattumiera, lo abbiamo trovato nel pacchetto di patatine acquistato per nostra figlia di quattro anni. Si comincia dalle piccole cose, subdolamente. Il piano è sempre più inclinato.” Il ciondolo è un gadget di quelli solitamente inseriti nelle bustine di patatine della linea Wacko’s, in vendita su tutto il territorio nazionale, “nei supermercati come sulle spiagge” chiarisce la donna piemontese. La pubblicità del prodotto recita: “Le chips Wacko’s sono croccanti e mattacchione, con una pazza sorpresa in ogni sacchetto.” La “pazza sorpresa” non è, però, piaciuta per nulla alla madre di Grugliasco.

La Unichips, che detiene il marchio San Carlo, respinge al mittente l’accusa tramite il direttore degli affari generali del gruppo, Carlo Zorzetto: “Non ci dobbiamo scusare di nulla. – afferma – La signora può vedere nell’immagine riprodotta nel ciondolo di plastica il significato che vuole, per noi ritrae due bambine, due amiche, che si tengono per mano. Non ha nulla che possa richiamare le unioni lesbiche, è una lettura del tutto sbagliata. Siamo disponibili a dare alla signora ogni spiegazione del caso.”

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