La donna che ha denunciato Guede: “Un manipolatore narcisista, non lo conoscevo per il caso Meredith”
Lo definisce “un mostro”, un “manipolatore narcisista”. A parlare di Rudy Guede, già condannato in via definitiva nel processo per l’omicidio a Perugia di Meredith Kercher e di recente accusato di maltrattamenti è la sua ex fidanzata, la donna che lo ha denunciato.
In una intervista al Corriere, la donna dice di essere stata “ingenua”, “ma non mi sarei mai innamorata di un mostro”. “Rudy Guede è un manipolatore narcisista. Certi aspetti della sua personalità sono emersi dopo e io ci ho messo tempo a capirli”, spiega. E racconta come è iniziata la sua storia con l’ivoriano.
“Lui era già in semilibertà e io frequentavo la biblioteca dove lavorava. Lo vedevo solo lì, non lo conoscevo come il ‘Rudy del caso Meredith’, non sapevo che la sera rientrasse in carcere. Nel 2008 avevo 8 anni…”. Ha raccontato che lui le aveva raccontato di “essere finito in una brutta storia passata”, senza spiegare oltre. Poi era iniziata una frequentazione e degli amici le avevano raccontato tutto.
“Mi sono fidata. Lo vedevo come una persona buona, che aveva cancellato quel passato”. Avevano parlato, ma lei non aveva approfondito. “Era la mia prima storia d’amore, valeva il beneficio del dubbio”, racconta la ragazza. Ma poi qualcosa è cambiato.
“Il vero cambiamento lo ha avuto quando ha finito di scontare la sua pena. Certi atteggiamenti con me… Eravamo assieme da poche settimane”. Racconta che ci sono stati spintoni, che ha iniziato “con piccoli gesti per i quali poi chiedeva scusa e che io gli perdonavo”. Ma era “sempre più violento”.
"Gli ho consigliato di andare da uno psicologo, mi sono offerta di andarci insieme, ma non ha mai preso in considerazione questa possibilità”. Quindi ha raccontato il “percorso doloroso” per arrivare alla denuncia.
Ieri per Guede è stata confermata la misura di allontanamento di 500 metri dalla ex compagna e il braccialetto elettronico. L’uomo ha fermamente smentito le accuse mosse dalla donna. “Sono allibita, non pensavo potesse arrivare a tanto. Ci sono le foto, le chat. Era meglio se fosse rimasto in silenzio”, ha commentato lei l’interrogatorio.
E alla domanda se il braccialetto elettronico non la fa sentire protetta risponde: “Rudy ha il braccialetto ma io non ho il corrispettivo che segnala quando si avvicina a me. Mi hanno detto che ci sarebbero voluti due giorni, è passata una settimana”.