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La Direzione Antimafia ha scoperto un piano fascista per controllare i magistrati: due arresti

La Dia di Caltanissetta ha tratto in arresto due uomini accusati di aver ordito un piano di ispirazione esplicitamente fascista per la costituzione di un “Osservatorio” delle attività della magistratura.
A cura di Davide Falcioni
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La Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta ha tratto in arresto due uomini accusati di aver ordito un piano di ispirazione esplicitamente fascista per la costituzione di un "Osservatorio" delle attività della magistratura. Ai domiciliari sono finiti l'avvocato Stefano Menicacci e Domenico Romeo: l' ipotesi di reato nei loro confronti è quella di aver fornito false informazioni a pubblico ministero con l'aggravante dall'aver mentito in un procedimento per strage. L'inchiesta nasce da intercettazioni, in cui gli interlocutori si sono definiti "fascisti". Del progetto farebbero parte anche componenti occulti, per colpire alcuni magistrati "non graditi". Oltre ai due domiciliari, la Dia ha eseguito anche la perquisizione delle case di altri soggetti coinvolti nel progetto. La Procura di Caltanissetta ha emesso i decreti di perquisizione per i reati di associazione a delinquere e di violazione della Legge Anselmi sulle associazioni segrete.

Il piano fascista contro alcuni magistrati, scoperto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, prevedeva la richiesta di supporto "di altissimi livelli del potere Esecutivo e di altri avallo che gli associati affermano, nei loro colloqui, di avere già ottenuto". È quanto si legge nel comunicato della Procura che ha specificato come nessun esponente delle Istituzioni sia attualmente indagato. L'inchiesta nasce nell'ambito degli accertamenti su presunti interessi dell'eversione nera nella realizzazione della strage di Capaci.  In una nota i pm hanno poi specificato come la vicenda sia in parte probatoriamente collegata alla scoperta della creazione di un osservatorio nato per screditare i magistrati non graditi.

La Dia ha effettuato, inoltre, una perquisizione nell'abitazione di Adriano Tilgher, ritenuto dai magistrati esponente di spicco della disciolta organizzazione Avanguardia Nazionale, condannato nel 1981 per riorganizzazione del partito fascista. Perquisite anche le case dell'avvocato Saverio Ingraffia e di Francesco Scala, docente universitario. I decreti sono stati emessi dalla Procura nissena per i reati di associazione a delinquere e di violazione della Legge Anselmi sulle associazioni segrete.

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