La difesa di Benno Neumair: “È malato, incapace di intendere e volere quando uccise i genitori”
"Benno ha una grave disturbo di personalità a causa del quale era incapace di intendere e di volere sia nel momento in cui uccise suo padre Peter sia quando strangolò sua madre Laura. Anche attualmente è malato e socialmente pericoloso”. Queste, in sintesi, le conclusioni cui sono giunti i consulenti nominati dagli avvocati difensori di Benno Neumair, l’uomo a processo per l’omicidio e l’occultamento dei cadaveri dei suoi genitori avvenuto il 4 gennaio 2021 a Bolzano.
I consulenti nominati dalla difesa del 31enne, che ha prima confessato i delitti salvo poi iniziare a sostenere di non ricordare nelle ultime udienze, stanno riferendo oggi davanti alla Corte d'assise di Bolzano. I consulenti della difesa sono gli psicologi Giuseppe Sartori e Cristina Scarpazza, e lo psichiatra e neuroscienziato Pietro Pietrini.
Stamane hanno sostenuto che Benno soffrirebbe di un grave disturbo narcisistico della personalità che ha origine dalla sua infanzia e che con il passare degli anni peggiorerebbe. Sarebbe, a loro dire, incapace di controllarsi. E secondo i consulenti il litigio col padre Peter (circostanza riferita comunque solo dallo stesso imputato) avrebbe fatto da detonatore della sua rabbia distruttiva, portandolo a uccidere.
"Al cervello di Benno manca materia grigia"
E sempre secondo i consulenti il giovane killer di Peter Neumair e Laura Perselli non avrebbe motivo di mentire sul litigio. Benno, sostiene la difesa, avrebbe anche un difetto cerebrale caratterizzante la sua patologia e riscontrabile attraverso la risonanza magnetica.
"Quello che abbiamo visto nelle immagini del cervello di Benno Neumair ci ha sorpreso molto: nella zona destra dell'ippocampo manca la materia grigia”, così la psicologa forense Cristina Scarpazza. "I cambiamenti anatomici nel cervello non possono essere visti ad occhio nudo ma nel cervello di Benno Neumair si possono notare ad occhio nudo – ha aggiunto Scarpazza -. La lesione in quel punto del cervello è stata trovata anche in altri pazienti con il corrispondente disturbo della personalità. La massa grigia degenera quando gli steroidi anabolizzanti vengono assunti per molto tempo. Inoltre, i pazienti con un ippocampo danneggiato tendono a non essere in grado di controllare la propria aggressività e non possono controllare le proprie emozioni”.
Nel corso della precedente udienza del processo ha deposto come teste della difesa la zia di Benno, Elisabetta Perselli: ha raccontato che durante il periodo in cui i genitori erano spariti nel nulla e suo nipote non era stato ancora arrestato, lei non sospettava affatto di lui. "In quel periodo un giorno incontrai Benno e notai che aveva degli occhi da squalo: immobili e inespressivi, non trasmettevano alcuna emozione. Fui colpita da questa cosa", ha però aggiunto.
Al processo in corso è stata ascoltata anche un'altra testimone della difesa, una insegnante d’asilo del giovane bolzanino. Ha spiegato che si era accorta di un comportamento particolare del bambino, segnalandolo a sua mamma Laura la quale però non lo fece visitare ad alcuno psicologo ma preferì portarlo da uno stregone in un viaggio a Bali.
La nuova aggressione: Benno ha dato un pugno a un compagno di cella
Nel corso dell’udienza di oggi è emerso anche un nuovo procedimento a carico dell’imputato: lo scorso 17 agosto Benno in carcere sferrò un pugno ad un nuovo compagno di cella, durante una lite. Non è la prima volta che accade: in passato aveva già aggredito un altro detenuto.