La difesa della famiglia Rea non ci sta: nessun capello sul corpo di Melania, i legali di Salvatore mentono
Sembra che il delitto di Melania Rea si faccia di giorno in giorno più confuso, o almeno è quello che trapela dall'estenuante ping pong tra accusa e difesa. Mentre le indagini sono nelle mani della Procura di Teramo, ancora in cerca del misterioso telefonista che diede l'allarme sul ritrovamento del cadavere della povera Melania, la difesa del caporal maggiore Salvatore Parolisi studia gli elementi in grado di scagionare il suo assistito. Negli ultimi giorni i legali Biscotti e Gentile hanno rivangato l'ipotesi della presunta innocenza del militare, portando come prove della sua estraneità al delitto una foto scattata a Colle San Marco nella quale è presente una macchia nera, a loro dire compatibile con la sagoma dell'auto di Parolisi.
Ieri, inoltre, si dava notizia della presenza di capelli femminili sul corpo di Melania. Un fatto che avrebbe potuto confermare l'ipotesi che l'assassino di Melania fosse una donna, come più volte sostenuto dalla difesa. Un'ipotesi che, però, non sembra compiacere l'avvocato di parte civile Mauro Gionni, chiamato a difendere la famiglia Rea. Dura la reazione del difensore dei Rea in merito al particolare dei capelli portato alla ribalta da Gentile e Biscotti:
Purtroppo, ancora una volta, le affermazioni della difesa di Parolisi non sono vere. Nessun capello è stato trovato sul cadavere della povera Melania, tantomeno di donna. Sono state trovate solo cinque formazioni pilifere di colore nero, in sede di autopsia, oggi all’esame dei Ris. Un capello di colore nero, come quelli della vittima, è stato trovato sulla sua scarpa sinistra dai carabinieri di Teramo, primi intervenuti. L’unico capello di colore diverso, che non sia pelo, di cm 22, di colore castano, è stato trovato non sul cadavere ma, dopo alcuni giorni, il 23 aprile 2011, dai Ris, sulla casetta di Ripe (a 10 cm dalla parte nord e 70 cm dalla proiezione della parete est), non nell’angolo ove è stata commessa la prima parte dell’omicidio (angolo nord-est-lato est). Reperto comunque all’esame dei Ris.
Il legale, inoltre, non ha lasciato spazio neanche in merito alla foto dell'auto di Parolisi. A tal proposito Gionni avrebbe confermato che quell'istantanea, con cui la difesa si fa scudo, in realtà non scagionerebbe Parolisi. Secondo l'opinione del legale l'immagine individuerebbe una vettura di colore amaranto, in un luogo completamente diverso da quello segnalato dal caporal maggiore e in un orario ( le 15.13) persino compatibile con il delitto.