La destra di Trump alla guerra contro l’UE: una campagna di disinformazione e sostegno a Salvini e Le Pen
Il 5 novembre del 2024 si apriranno le urne per eleggere il presidente degli Stati Uniti d'America. E la destra di Donald Trump sembra essere particolarmente interessata a quello che succede su questa sponda dell'Atlantico, convinta che una netta sconfitta della sinistra (ma anche dei popolari) alle elezioni europee di giugno, possa essere un importante segnale per il voto interno.
Da qualche settimana ha iniziato le proprie attività il Forum Ue-Usa, think tank che nasce con l'obiettivo di combattere "l'agenda liberale estrema propagandata dall'Unione Europea". Il programma dell'organizzazione è decisamente bellicoso: "Se un oceano non è sufficiente a tenere lontane le idee catastrofiche dell’UE, come possiamo impedire a queste politiche di distruggere l’America? Affrontando il problema alla radice. Il Forum UE-USA sta adottando misure immediate per denunciare l'ideologia fallimentare dell'UE e organizzare la reazione dei conservatori americani".
Le manovre del Forum Ue – Usa sono iniziate lo scorso weekend da Roma, in contemporanea con l'incontro del partito europeo dei Identità e Democrazia, organizzato dalla Lega di Matteo Salvini. È proprio sul raggruppamento di estrema destra che puntano gli americani, che hanno annunciato anche una prima campagna di comunicazione (e disinformazione) da 250.000 dollari, già apparsa ad esempio alla Stazione Termini. Morigeratissimo il messaggio: "Le politiche EU stanno mettendo a rischio la Civiltà occidentale".
La sera, dopo la kermesse di partito, l'incontro promosso dal Forum. Erano presenti ovviamente Matteo Salvini (unico italiano), e altri politici di ID come il nuovo prodigio della destra europea, il leader del partito portoghese Chega André Ventura, reduce da un exploit elettorale che lo ha portato al 18% dei consensi; poi l'austriaco Harald Vilimsky per l'FPÖ e il capogruppo di ID a Bruxelle Gerolf Annemans, del fiammingo Vlaams Belang. Dall'altra parte del tavolo i nomi del variegato arcipelago dei commentatori e degli influencer di estrema destra, pronti a mettere a disposizione il loro lavoro contro l'Unione Europea e le sue politiche, accompagnati da Vivek Ramaswamy, il candidato forse più di destra alle primarie repubblicane che ha abbandonato la corsa per appoggiare Donald Trump.
C'era ad esempio la commentatrice Eva Vlaardingerbroek, spesso ospite dello show di Tucker Carlson e con un ampio seguito sui social, che è una delle stelle del radicalismo conservatore. È suo il selfie in posa con Matteo Salvini, con tanto di polemica velata con Giorgia Meloni ("A differenza di un certo qualcuno al potere, Salvini non si è limitato a *promettere* un ‘blocco navale' per fermare la migrazione di massa, ma lo ha effettivamente fatto "), a cui ha risposto Elon Musk elogiando le posizioni anti immigrazione del leader leghista. Era poi presente tra gli altri Chaya Raichik, fondatrice del canale "Libs of Tik Tok", diventata famosa negli Stati Uniti specializzandosi nel mettere nel mirino la comunità LGBTQ+, accusando gli insegnanti omosessuali di pedofilia e gli ospedali pediatrici di eseguire operazioni di cambio di sesso, segnalando librerie e biblioteche dove si tenevano eventi di "propaganda dell'ideologia del gendere", trasformando a volte questi spazi in obiettivi di allarmi bomba ed episodi di violenza. All'incontro anche Dana Loesch, speaker radiofonica famosa per il suo appoggio alle lobby pro armi e come editorialista del portale di destra Breitbart News, e il giovane commentatore super trumpiano, riammesso da Musk su X Alex Lorusso dopo che era stato sospeso in modo permanente per aver diffuso materiale manipolato.
L'impressione da quello che abbiamo visto a Roma, è che i circoli trumpisti vogliano mettere a disposizione degli alleati europei idee, visibilità e parole d'ordine, con l'obiettivo di spostare a destra l'Unione Europea, rappresentata con tratti luciferini, una sorta di regime socialista dove si pagano troppe tasse e gli individui sono oppressi. In Ue infatti gli "ambientalisti estremisti hanno dichiarato guerra agli agricoltori e ai datori di lavoro", "il dissenso politico e la libertà di parola vengono repressi" e addirittura "il comunismo e il totalitarismo sono in aumento ancora una volta". Un continente che vedono sono loro.