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La denuncia dei Radicali: “Elezioni 2013 fuorilegge e antidemocratiche”

“Completa assenza delle condizioni minime di democraticità“. E’ quanto si legge nella lettera che i Radicali hanno inviato ieri al Consiglio d’Europa, all’Ocse e alla Corte europea dei diritti dell’uomo per denunciare il mancato rispetto delle leggi italiane a tutela della democrazia elettorale.
A cura di Biagio Chiariello
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Conferenza stampa dei Radicali Italiani

La questione della raccolte firme, l'assenza delle tribune politiche nei palinsesti Rai, le diseguaglianze nell' accesso ai mezzi radiotelevisivi. Sono solo alcune delle "regole violate e disattese" che hanno spinto i Radicali a denunciare "la completa assenza delle condizioni minime di democraticità" in relazione alle prossime elezioni regionali e politiche. Per questo motivo il leader Marco Pannella, il segretario Mario Staderini e il tesoriere del Partito Radicale Maurizio Turco hanno presentato una serie di ricorsi internazionali all’Ocse, al Consiglio d’Europa ed alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Nelle lettere i Radicali hanno in particolare chiesto al Segretario generale del Consiglio d’Europa, ai sensi dell’articolo 52 della Convenzione, di intervenire, dati i suoi poteri, al fine di "assicurare l’applicazione dei diritti civili e politici degli italiani".

A un giorno dall'interruzione dello sciopero della fame e della sete, Marco Pannella è tornato a farsi sentire per denunciare "lo strazio e la violenza professate quotidianamente ai danni della Costituzione", in uno Stato "in cui le regole vengono disattese sistematicamente. Ma, attenzione – sottolinea il leader radicale in una conferenza stampa a Montecitorio – in assenza di democrazia si va al disastro". Marco Beltrandi, deputato radicale che fa parte della Vigilanza, sottolinea come "la par condicio non è entrata ancora in vigore e non c'è ancora un calendario delle tribune elettorali" eppure "la violazione di regole e leggi fanno sì che si sia già in campagna elettorale ma senza rispettarne le norme". Una forte denuncia, che il segretario del partito, Mario Staderini, corrobora insistendo sul bisogno di far presto: “Agli organismi internazionali ai quali ci siamo rivolti – ha detto – chiediamo di non limitarsi a interventi successivi alle elezioni, quando i diritti dei cittadini saranno ormai violati, ma di far sentire la loro voce al più presto“.

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