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La Chiesa costa 6 miliardi di euro allo Stato, la denuncia degli atei napoletani (VIDEO)

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti Italiani del capoluogo italiano fa luce sulle spese che le casse statali sostengono per mantenere Chiesa.
A cura di Daniela Caruso
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Manifesto ateo

Sei miliardi di euro l'anno: questo sarebbe il costo della Chiesa che grava sulle casse dello Stato. A denunciare tale situazione dei cartelloni affissi a Napoli, che fanno parte della campagna informativa lanciata dall'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti Italiani. L'iniziativa ha destato da subito scalpore e polemiche nel capoluogo partenopeo, da sempre conosciuto come una città devota alla religione.

La Chiesa costa troppo allo Stato: Calogero Martorano, coordinatore del circolo partenopeo dell'Uaar spiega che "I cartelli sono nell'ordine di una nostra campagna nazionale che vuole denunciare l'entità delle somme che vanno destinate alla Chiesa, somme che attualmente assommano a più di sei miliardi di euro annuali" aggiungendo che "Solo il 20% o poco più va destinato alle opere di beneficienza di cui si nutre la pubblicità della Chiesa cattolica".

Denunciare una situazione simile a Napoli non è semplice, anche perché il capoluogo campano è popolato, principalmente, da cittadini che credono nei dettami ecclesiastici e nelle figure cardine della religione cattolica. Essere atei in una città come Napoli non è di certo semplice, anche perché vita quotidiana e fede spesso si incrociano, formando un tutt'uno di credenze e modi di gestire la vita pratica e spirituale. Il coordinatore, infatti, conclude dicendo che tale azione è veramente "faticosa, perché perché naturalmente già è difficile essere atei in generale, ma esserlo a Napoli è ancora più difficile. Ma noi continuiamo nella nostra difesa della laicità".

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