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La Campania sull’orlo del dissesto finanziario: manifestazione unitaria dei sindacati a Napoli (VIDEO)

La Regione Campania sta all’Italia come la Grecia sta all’Europa. Un pezzo di nazione che è già in default, con una sanità commissariata con debiti per oltre sette miliardi e crisi profonde in tutti gli altri settori dell’attività produttiva.
A cura di Alessio Viscardi
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Cgil, Cisl e Uil in piazza contro la crisi della Campania

Una regione sull'orlo del dissesto finanziario e migliaia di disoccupati, cassa integrati e precari che sfilano sotto il sole cocente di luglio per rivendicare diritti sindacali. Ma la manifestazione unitaria indetta da Cgil, Cisl e Uil non comincia nel migliore dei modi -con la defezione di Susanna Camusso- e si conclude anche peggio, con Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti che vanno via dopo che i lavoratori Fincantieri li hanno apostrofati con "Buffoni" e "Venduti". "Ma quale contestazione? – ribatte sulle agenzie stampa il leader Cisl – Non confondiamo una piazza con trentamila persone con il solito sparuto gruppo di provocatori politicizzati che nulla hanno a che vedere con i lavoratori ed il sindacato. La piazza era tutta con noi".

“Lavoro, equità, legalità” si legge sullo striscione che apre il lungo corteo di oltre trentamila lavoratori che sfila da piazza Garibaldi fino a piazza Matteotti, sede della Provincia di Napoli. Una Regione sull'orlo del baratro quella descritta dal documento congiunto di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: "La Campania vive una fase da codice rosso, per le sue difficoltà strutturali e per le tensioni sociali crescenti".

Uno stato di emerganza che conta 600 vertenze aperte, 83 mila lavoratori industriali in difficoltà, il 60% delle 15 mila imprese edili sull'orlo del fallimento. La situazione generale porta a un calo del Pil di oltre il 10% dal 2008 e il 40% dei cittadini è al di sotto della soglia di povertà. I lavoratori di Pomigliano ricordano come la nuova Panda non abbia portato alla riassunzione di tutti i lavoratori e sono ancora 800 le famiglie senza lavoro. I debiti della Regione ammontano a oltre 16 miliardi, sette dei quali nel solo settore sanitario mentre i trasporti sono messi in ginocchio: basti pensare alla questione Circumvesuviama – che a fronte di uno stanziamento di 20 milioni di euro per il ripristino di sei vetture, si vede in una situazione di dissesto rappresentata per debiti per 500 milioni e investimenti vincolanti per altri 400 milioni. Il tutto, in un quadro dove la disoccupazione giovanile supera il 36%.

Rischio crac per le casse regionali, l'allarme del presidente Stefano Caldoro: l'acquisto dell'inceneritore di Acerra -secondo l'uomo di palazzo Santa Lucia- imposto dal Governo per decreto, da effettuarsi con l'impiego di 350 milioni di euro dei fondi FAS per le aree sottosviluppate, porterà la Regione a sforare il patto di stabilità e bloccare ogni altra attività finanziaria nel comparto trasporti e sanità. La questione è in discussione in Parlamento.

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