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La beffa del catamarano da 8 milioni (di soldi pubblici) che doveva risollevare il Molise

Si chiama Termoli Jet ed è stato comprato con i soldi destinati alla ripresa del Molise dopo il sisma e l’alluvione. Avrebbe dovuto essere il simbolo di sviluppo, ma da 10 anni è fermo e le aste per rivenderlo (a meno di meno d’un quarto del valore originario) vanno deserte.
A cura di B. C.
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Avrebbe dovuto risollevare le sorti di una regione troppo spesso dimenticata. E’ diventato invece il simbolo della disfatta e dello spreco dei soldi pubblici: Termoli Jet è un catamarano da sogno fermo da oltre 10 anni nel porto del comune balneare in provincia di Campobasso. Era stato voluto, come evidenzia il Corriere della Sera, dall’ex governatore del Molise, Michele Iorio, con l’obiettivo di rilanciare il turismo, allacciando rapporti duraturi con l’altra sponda dell’Adriatico, Croazia in primis: “E’ la concretizzazione di un preciso progetto teso ad allacciare stabilmente rapporti tra il Molise e l’altra sponda dell’Adriatico al fine di sviluppare un fruttuoso rapporto commerciale, turistico e culturale” aveva detto lo stesso Iorio nel 2010, parlando di Termoli Jet. A distanza di qualche anno, il catamarano è stato messo all’asta – nell'ambito del concordato preventivo avviato nel 2014 – per un milione e 883mila euro, ma il 29 settembre scorso nessuno ha fatto offerte. Lo stesso risultato dell'altra asta fatta a giugno.

La dimensione del flop del progetto per la Regione Molise si evidenzia principalmente nel prezzo dello stesso catamarano: 8 milioni di denaro pubblico, arrivati tramite un finanziamento reso possibile da un programma pluriennale nato per dare sollievo a una regione martoriata dal terremoto nel 2002 e da un’alluvione nel 2003. L’ex governatore Iorio all’epoca era fermamente convinto nella riuscita del progetto e – come fa notare oggi il Corriere della Sera – “si buttò sul maestoso progetto con una tale foga che l’erezione della grande opera fu assegnata direttamente a una società privata evitando di perdere tempo con un bando pubblico”. Il progetto però non è mai decollato, nonostante la politica di prezzi low cost mirata a sconfiggere la concorrenza dei porti vicini. Si finì anche in tribunale, ma la vicenda fu chiusa con l’attestazione della mancanza di truffe e danni erariali.

Nel 2005 la Corte dei Conti ha assolse gli ex amministratori per il presunto danno erariale legato al costo dell’operazione. Nel maggio del 2015 poi, dopo l’assoluzione in sede penale, gli ex amministratori, sia i politici che gli imprenditori coinvolti nella storia – come si apprende da articoli pubblicati a suo tempo su Repubblica e sul sitoPrimonumero.it – “sono stati prescritti dalla Corte dei Conti del Molise”. La Procura aveva chiesto un risarcimento di 7 milioni di euro, ma i giudici hanno sancito che “l’azione risarcitoria aveva avuto avvio oltre i tempi previsti e dunque non poteva aver seguito”.

Ora Termoli Jet è finito all’asta, per un valore di meno d’un quarto di quello originario. Ma nessuno lo vuole.

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