La battaglia di Giorgio, affetto a 2 anni da neuroblastoma: “Aiutate mio figlio a vivere”
Giorgio ha solo 2 anni ma è già un guerriero. Un anno fa, infatti, i suoi genitori hanno scoperto che il piccolo aveva un neuroblastoma metastatico, un tumore aggressivo comune nei pazienti in età pediatrica. Dopo essersi sottoposto ad una serie di trattamenti, il peggio sembrava passato, ma poi l'incubo è ricominciato: è arrivata una recidiva e il bambino è tornato a fare chemioterapie e ad entrare e uscire dagli ospedali. Per questo la mamma, Mariarosaria Del Prete, ha lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe affinché possa ricevere gli aiuti di tutti per poter affrontare questa nuova, dura prova.
Il calvario della famiglia del piccolo Giorgio, originaria di Orta di Atella, in provincia di Caserta, è cominciato a febbraio del 2018. Dopo una serie di accertamenti è arrivata la diagnosi di neuroblastoma metastatico, una forma di tumore molto aggressiva che ha origine dai neuroblasti, cellule presenti nel sistema nervoso simpatico, che ogni anno colpisce solo in Italia tra i 130 e i 140mila minori, rappresentando il 7 per cento di tutti i tumori registrati sui pazienti di età compresa tra i zero e i 14 anni. Dopo aver affrontato un duro anno di cure, quando da Napoli si è trasferito al Gaslini di Genova, sembrava sulla via della guarigione ma è stata rilevata una recidiva pochi mesi fa, che lo ha costretto ad un nuovo ciclo di chemioterapia, in attesa dei risultati dello studio della biologia molecolare del tumore, necessaria a capire quali siano le mutazioni responsabili della suscettibilità, aggressività e progressione del neuroblastoma.
"Le nostre speranze si basano su una risposta alla chemioterapia e sull'impiego di farmaci intelligenti o, se questo non fosse possibile, su cure sperimentali diverse", ha scritto la mamma su GoFundMe, aggiungendo che "sostenere le spese per un anno di cure a Genova è stato impegnativo. Ora, purtroppo, i tempi per le future terapie si prospettano lunghi. Oltre a quanto necessario per affrontare la nostra permanenza a Genova e le conseguenti ripercussioni sulla sfera lavorativa, vorremmo poter aiutare la ricerca scientifica, rendendo concrete le speranze di guarigione di Giorgio e di tanti altri bambini con neuroblastoma refrattario/recidivante. Il mio campione ha bisogno di aiuto".