La battaglia di Caterina e Anna per i figli: “Questo un Natale diverso, c’è rabbia e paura di perderli”

La procura di Padova aveva impugnato gli atti di nascita dei loro due bambini. Caterina ed Anna, come molte altra coppie omogenitoriali di Padova, stanno vivendo un Natale diverso da tutti.
A cura di Elia Cavarzan
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"Sicuramente un Natale di verso da tutti gli altri", inizia a raccontarci Anna, " ovviamente alcune cose non cambiano: l'attesa, gli elfi di Babbo Natale, i regali, ma la paura latente c'è sempre". Anna si riferisce all'impugnazione degli atti di nascita, da parte della Procura di Padova, dei suoi due figli avuti con Caterina. "Noi cerchiamo di non pensarci ma dentro di noi c'è una tensione che è lì, noi cerchiamo di soffocarla".

Entrambi gli atti di nascita dei loro bambini sono stati impugnati ad aprile di quest'anno, questo dicembre le udienze e la sentenza che dovrebbe arrivare a gennaio del prossimo anno con il rischio concreto che il tribunale decida di rimbalzare la palla alla Corte Costituzionale.

Anche Caterina su questo non ha dubbi: "La rabbia c'è per forza perché l'unico motivo per cui noi stiamo vivendo tutto questo è la nostra omosessualità perché è come se domani decidessero che ci vuole un patentino per essere genitori che però coinvolge solo noi, perché il percorso di PMA che noi seguiamo è lo stesso che seguono un uomo e una donna che hanno problemi di sterilità". Incalza Caterina mentre si sistema davanti all'albero di Natale che i suoi bambini hanno preparato con nonni e mamme.

"Pensare magari che un domani, possano chiamare in tribunale qualsiasi tipo di famiglia che ha avuto un figlio così come li abbiamo avuti io ed Anna, io credo che la gente sarebbe sconvolta, ma nel nostro caso no, non è niente di che perché siamo due donne e quindi non avremmo mai avuto neanche il diritto di immaginare di poter creare la nostra famiglia".

"In tribunale sembrava proprio che fossimo una pratica amministrativa, e che anzi, bisognava essere veloci come se avessimo richiesto noi di fare tutto questo. La proposta alla fine sembra essere quella di mandare tutto in Corte Costituzionale però non è che sia una cosa positiva da quello che ho capito"; spiega Caterina, "ci sarebbero state infatti nuove nomine, legate ovviamente al nuovo governo e l'ultima volta che la Corte è stata interrogate è stato un paio di anni fa".

Incertezza, rabbia e un gran desiderio di riappropriarsi della quotidianità. Una speranza c'è però: "Che i bambini siano contenti di quello che riceveranno da Babbo Natale e il desiderio di continuare a essere uniti come siamo e di continuare a fare progetti di vita, giorno dopo giorno".

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