Io penso che quella bambina non abbia sofferto. Penso anzi di sapere esattamente come sia andata. È andata che la bambina ha guardato un po' fuori dall'auto, ha pensato "toh, sono sola ma la mamma tornerà presto, e io ora ne approfitto per riposare, così dopo la mamma mi porta ai giardini e poi sull'altalena", e mentre pensava tutto questo la bambina si è stancata davvero e ha chiuso gli occhi e si è messa a dormire. E ha dormito per un giorno e mezzo, acciderbola che sonno che aveva, non ricordava di aver mai dormito così tanto, quella bambina, e si è risvegliata sull'altalena, uno di quei tipi di altalena moderni che vanno veloci senza che nessuno ti spinga, e non si capisce come stanno attaccati al suolo ma è sicuro che da quelle altalene non è mai caduto nessuno, glielo ha detto Giuseppe il giostraio quando è arrivata.
E vanno veloci, queste altalene moderne, chissà in che fibra di carbonio sono fatte, veloci come la mamma non l'aveva mai spinta, ma la bambina questa volta non ha paura; si ricorda che una volta sull'altalena aveva pianto, ma qui no non ha paura per niente, è una sensazione strana, ed è un'altalena così bella che è già qualche ora che lei è lì ma a scendere non ci pensa proprio, e la sua risata la sentono in tutto il giardino, che somiglia al giardino che conosce lei ma questo è più grande, si gira a guardarlo e non capisce neanche qual è l'entrata, da quanto è grande. Ma chi se ne importa, pensa lei, perché è comunque pieno di tanti altri bambini, e ci si diverte, in questo giardino, e pensa: "Ci sono più bambini qui che all'asilo". Poi sorride perché quelli dell'asilo sono veramente tanti e forse ha detto una castroneria e in realtà non sa quali sono di più, perché lei è piccola e ancora non sa contare. "Chissà" pensa "avranno aperto i centri estivi di tutto il mondo e hanno portato qui tutti i bambini". Ecco, questo è più probabile dell'asilo, e sorride di nuovo.
È un posto magico, questo. C'è un bambino, signori, che è arrivato dopo di lei e lei l'ha visto, appena è arrivato gli sono ricresciuti i capelli, e ha riso cinque minuti e voleva farsi la treccia da quanto era contento, e ce n'è un altro, con cui lei ha fatto subito amicizia, che due giorni fa era andato a vedere le stelle marine cadendo da una barca mezza rotta in cui erano troppi e ora invece è lì accanto a lei che le racconta la forma delle stelle marine, e i pesci grandi che ha incontrato, e la bambina ascolta mentre continua ad andare sull'altalena e ride; e le piace quel giardino perché lì non c'è nessuno che le abbia detto "fai piano, vai piano, stai attenta, ti fai male". Sembra quasi che lì sia impossibile farsi male, ancora non ha visto un bambino piangere, per dirne una. Poi arriva un signore con la barba bianca, probabilmente è il giardiniere perché si muove sicuro e saluta anche gli alberi, e dice: "Domani tutti al mare", e allora i bambini capiscono che quello non è il giardiniere, deve essere il gran capo del centro estivo. Ecco, io penso che sia andata pressappoco così. E vorrei dirlo anche alla mamma e al papà: quando la sorellina più grande vi chiederà dov'è la sorellina più piccola, voi diteglielo, è sicuramente in un giardino del genere.