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La ‘Angelina Jolie di Bari’: “sento ancora Berlusconi, voleva facessi la giornalista o politica”

“Lui è una persona onesta, non ha nulla da temere”. Parla l’Angelina Jolie di Bari che difende l’ex premier: “tra noi niente sesso. Lui apprezzava la mia intelligenza”.
A cura di Redazione
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"Berlusconi, è una persona alla quale voglio bene, lo sento ancora" e continua "Berlusconi mi propose di diventare la sua fidanzata ma io rifiutai". A parlare è Grazia Capone, nota ai più come "l'Angelina Jolie di Bari". Ha risposto per oltre un'ora e mezza alle domande del gup Ambrogio Marrone, titolare dell'udienza preliminare sulle escort che Gianpaolo Tarantini ha portato nelle residenze di Silvio Berlusconi tra il 2008 e il 2009.

Assente l'altra testimone cla ventinovenne Lucia Rossini, nota per essersi fotografata assieme a Barbara Montereale in uno dei bagni di palazzo Grazioli: malata, stando al certificato da lei inviato. Gli otto imputati accusati a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione deporrano in un'udienza il 14 ottobre. Oltre alla Rossini e la Capone presenti Gianpaolo e Claudio Tarantini, Sabina Began, l'ape regina delle feste ad Arcore, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, l'avvocato Salvatore Castellaneta, e gli amici di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia. Gli episodi contestati dal settembre 2008 al maggio 2009, sono vent'uno e le ragazze citate 26. Secondo le ricostruzioni avrebbero partecipato agli incontri con l'allora premier: tra queste Manuela Arcuri e Sara Tommasi.

La Capone afferma che fu lei stessa a chiedere  all'avvocato Castellaneta e al  Tarantini di conoscere Berlusconi con la speranza che questi l'avrebbe aiutata a diventare una cantate afferamata. Il premier, di contro, le propose di diventare giornalista oppure di entrare in politica. Nel 2010 venne assunta nell'ufficio stampa privato del Presidente Berlusconi. Capone avrebbe affermato che tra loro non ci fu mai sesso, contrariamente a quanto lei stessa dice in un'intercettazione telefonica a Gianpaolo Tarantini: "Io e Berlusconi abbiamo solo chiacchierato per tutta la notte, nient'altro".

LA NOTTE. La notte è quella tra il 28 e il 29 settembre 2008, il giorno del compleanno di Berlusconi. Secondo quanto riferito lei si sarebbe allontanata per farsi una doccia, una volta uscita dal bagno, in slip e accappatoio, si è accorta che tutti gli altri ospiti erano andati via e che lei era rimasta sola con l'ex premier. "Siamo andati in camera da letto e ci siamo fatti un pò di coccole sul letto, senza sesso abbiamo soltanto chiacchierato tutta la notte". I due si sarebbero rivisti perché era nato qualcosa di più: "Io ero affascinata da lui, e lui da me. Berlusconi apprezzava la mia intelligenza". La Capone ha si è detta risentita nei confronti di Castellaneta perché solo allora avrebbe capito che lui e Tarantini usavano lei e le altre ragazze per fare affari: "Sono rimasta schifata dal loro comportamento" e alla domanda sugli eventuali compensi avrebbe risposto: "Gianpi (Tarantini, ndr) mi ha solo pagato l'aereo e l'alloggio in hotel".

LE INTERCETTAZIONI Dalle intercettazioni, però risulterebbe tutt'altro. Tarantini: "Con chi stai mò, con le ragazze vicino?". Capone: "No, io e lui e basta". Tarantini: "Ah quelle se ne sono andate". Capone: "Tutte… le ha mandate tutte". (…) Tarantini: "Ma è rimasto contento?". Capone: "Assolutamente!… io ho bisogno di dormire un po', sono andata a letto tardissimo, cioè a letto… ho dormito un'ora".  Tarantini: "Vabbe', ha parlato bene di me, sì?". Capone: "Sì, tanto". Tarantini: "Eh tu?" Capone; "Vabbe' certo, e vabbe' poche domande alla fine". Tarantini: "Senti, l'ultima cosa, e ti ha detto che ti dà una mano, sì?". Capone: "Sì". Tarantini: "Meh!". Capone: "È stato lui, io zero…". E sulla volonta del Tarantini di essere candidato per un seggio al Parlamento europeo dice Capone: "(…) che poi anche in prospettiva di quello che accennavi ieri, capito, ti ho messo un attimino in luce". Tarantini: "Ma perché gliel'hai detto?". Capone. "Di che cosa?". Tarantini: "Del Parlamento !". Capone: "Nooo! però lui per me ha parlato delle regioni, delle regionali". Tarantini: "Son contento".

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