L’Italia continua a tremare: scosse sul Pollino e in Emilia Romagna
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Continua a tremare l’Italia, con scosse di terremoto che si registrano da nord a sud. Ieri notte sono state le regioni del Sannio a scendere in strada a causa di una serie di scosse, avvertite distintamente dalla popolazione, che hanno interessato diversi comuni del Beneventano. Scosse che, stando a quanto dicono gli esperti, potrebbero durare alcuni giorni e che hanno portato alla chiusura di diverse scuole, per motivi precauzionali e per consentire eventuali verifiche strutturali. La notte scorsa, invece, un altro terremoto ha interessato l’Emilia Romagna (dove intanto iniziano ad arrivare i primi contributi dopo il disastroso sisma di maggio), poi scosse anche in Calabria e in Basilicata. In Emilia una scossa di magnitudo 2.8 è stata registrata alle 2.11 tra Modena e Mantova, fortunatamente non è stato segnalato alcun danno a cose o persone.
Scosse al Sud al confine tra Lucania e Calabria – Poi il terremoto si è fatto sentire a sud dove, secondo i dati dell’Ingv alle 2.58 è stata registrata una scossa di magnitudo 2.8 nella zona del massiccio del Pollino, al confine tra la Calabria e la Lucania. Uno sciame sismico che poi ha fatto registrare ancora altre scosse in mattinata, di magnitudo compresa tra 2.3 e 3 (la più forte, quella di magnitudo 3 e profondità di appena tre chilometri, è avvenuta alle 7.56 del mattino). I Comuni maggiormente interessati, secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sono stati quelli potentini di Rotonda e Viggianello e, in provincia di Cosenza, Morano Calabro, Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello. Anche in questo caso le scosse sono state di entità tale da non provocare danni a cose o persone e la stessa popolazione ha avvertito solo in parte il terremoto.