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L’invasione dell’opinionista tuttologo

Gianfranco Vissani nell’occhio del ciclone per aver espresso un parere “colorito” sulla prostituzione minorile. Il problema, però, è a monte: perché dovrebbe interessarci l’opinione di un cuoco su questo tema? Ma ai media piace, sembrano preferire gli incompetenti ai competenti. E il risultato è che siamo ormai invasi da decine di opinionisti tuttologi che di tutto parlano, ma nulla conoscono.
A cura di Charlotte Matteini
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Vissani
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Gianfranco Vissani nell'occhio del ciclone. Ospite a Tagadà su La7, il cuoco avrebbe espresso un parere politicamente scorretto – definiamolo così – sulla prostituzione minorile. "In Italia ci sono tante minorenni che fanno le stupide, stupide veramente" ha detto lo chef, in diretta. La reazione delle donne presenti in studio è stata di condanna netta e unanime, ovviamente. Vissani, però, non demorde affatto, anzi prosegue convinto: "Ascoltami – dice rivolgendosi a Elisa Serafini, ospite in studio – io ti sto dicendo che sicuramente in Italia ci sono molte ragazzine che fanno le stupide, fanno le stupide con gli uomini. Ma te lo dico proprio, lo so". Non è dato sapere se queste opinioni così tranchant siano supportate da evidenze statistiche, esperienze personali o quant'altro. Fatto sta che Vissani è proprio convinto di ciò che dice, non ritratta nulla. "Dipende dalla famiglia, perché tutto il ceppo parte dalla famiglia".

Insomma, un Vissani poliedrico si lancia in fantasiose ricostruzioni e analisi sociologiche basandosi su? Quali competenze avrebbe un cuoco per esprimere un opinione su un argomento del genere in televisione? Ma il problema, mi spiace, non è che esistano le opinioni "à la Vissani", affatto. Le persone che la pensano in questa maniera esistono ed esisteranno sempre, nulla potrà mai cambiare questo dato di fatto. Il problema è a monte: che cosa spinge un giornalista a chiedere l'opinione di un cuoco su un tema del genere, che evidentemente esula dalle competenze dell'ospite? Perché viene invitato in trasmissione? Per quale motivo uno spettatore o un lettore dovrebbero essere interessati ad ascoltare l'opinione di un incompetente su un qualsiasi tema? Il suo parere potrebbe aiutarmi a comprendere meglio il tema di cui si sta dibattendo, per caso? Detto francamente, credo proprio di no.

Se qualcuno venisse a chiedermi un'opinione sulla scoperta delle onde gravitazionali, sulla teoria della relatività, sul Bosone di Higgs et similia, non risponderei. Cosa dovrei dire? Una banalità a caso per farmi ridere dietro da mezzo Paese? Cui prodest? Il caso Vissani non è l'unico, però, magari lo fosse. E' proprio questo il problema: sembra essere diventata una moda, ormai, questa di invitare ospiti che nulla c'entrano con l'argomento di cui si parla. Chiunque si sente titolato e legittimato a discettare di processi e leggi pur non avendo mai aperto un libro di diritto, di geopolitica senza essere in grado di individuare sulla cartina il Paese di cui sta parlando, di economia senza essere in grado di leggere un semplice estratto conto bancario, figuriamoci il testo della Legge di Stabilità. E' l'invasione dell'opinionista tuttologo.

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Milanese, classe 1987, da sempre appassionata di politica. Il mio morboso interesse per la materia affonda le sue radici nel lontano 1993, in piena Tangentopoli, grazie a (o per colpa di) mio padre, che al posto di farmi vedere i cartoni animati, mi iniziò al magico mondo delle meraviglie costringendomi a seguire estenuanti maratone politiche. Dopo un'adolescenza turbolenta da pasionaria di sinistra, a 19 anni circa ho cominciato a mettere in discussione le mie idee e con il tempo sono diventata una liberale, liberista e libertaria convinta.
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