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L’influenza manda in tilt gli ospedali. “A Torino sfondato il Pronto soccorso”

I pazienti sono aumentati del 30% in due settimane in tutta Italia. “Al San Giovanni Bosco i pazienti, stanchi della lunga attesa, hanno addirittura sfondato le porte del Pronto Soccorso” denuncia la Simeu.
A cura di B. C.
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L'influenza sta mandando in tilt i Pronto soccorso italiani. La situazione più grave, segnala la Società italiana di medicina di emergenza-urgenza (Simeu), è a Torino: "Al San Giovanni Bosco i pazienti, stanchi della lunga attesa, hanno addirittura sfondato le porte del Pronto Soccorso". Non va meglio però nelle altre città, dove  si segnala in media, un +20-30% di accessi nelle ultime due settimane. "In alcuni ospedali romani, ad esempio – sottolinea Giorgio Carbone, presidente della Simeu – pazienti hanno atteso fino a 5 giorni in barella prima di essere ricoverati". In prevalenza, sottolinea, a richiedere l'aiuto del Pronto soccorso sono le persone più anziane, "complice anche la difficoltà" nei giorni delle festività natalizie, a trovare disponibili i medici di famiglia, dice Carbone.

"Ciò sta determinando difficoltà in molti ospedali, con un conseguente ritardo dei ricoveri e lunghe attese in barella per i pazienti". E non è detto che la situazione non peggiori ancora. "E' importante – raccomandano gli esperti – recarsi al Pronto Soccorso solo in presenza di evidenti difficoltà respiratorie o in casi particolari. In generale, soprattutto nel caso dei bambini, il consiglio è quello di utilizzare farmaci sintomatici di automedicazione per tenere sotto controllo la febbre e seguire l'andamento nei successivi 2-3 giorni. Se non ci sono miglioramenti, rivolgersi al medico o al pediatra".

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