L’Etna dà spettacolo con fontane di lava e violenti boati: chiuso l’aeroporto di Catania (FOTO/VIDEO)
Update ore 13 del 17 Dicembre: L'Ingv di Catania ha comunicato che "nelle ore mattutine il livello del tremore vulcanico si è abbassato ed è cessata l'attività stromboliana nel Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna; permane, invece, a tassi molto bassi l'emissione di lava dalla fessura eruttiva alla base nord-orientale del NSEC, alimentando una piccola colata diretta verso la Valle del Bove". Situazione sotto controllo che ha spinto l'Aeroporto Fontanarossa a riaprire, come ha confermato la Sac in una nota: "Dopo la comunicazione da parte dell'Ingv di fine dell'emissione di cenere vulcanica nell'atmosfera, l'unità di crisi ha deciso di riaprire lo spazio aereo sopra la città di Catania. Le normali attività di pista dello scalo di Fontanarossa riprenderanno a partire dalle ore 8.30".
Continua la spettacolare eruzione dell'Etna – è la numero venti dall'inizio dell'anno – che mette in allerta i paesi etnei e soprattutto l'Aeroporto Fontanarossa il quale ha dirottato e cancellato alcuni voli. Pochi minuti fa, infatti, come ha comunicato la Sac in una nota diramata alle 19, è stato chiuso lo spazio aereo della Sicilia sud orientale (non solo Fontanarossa ma anche l'Aeroporto di Comiso in provincia di Ragusa). Secondo Gaetano Mancini, amministratore delegato della Sac, "le istituzioni devono trovare il modo di rendere l'aeroporto di Comiso alternativo a quello di Catania durante simili situazioni di necessità considerando come l'utilizzo dello scalo di Comiso potrebbe limitare al minimo indispensabile i disagi per i passeggeri evitando di penalizzare eccessivamente il territorio". Al momento si registrano 16 arrivi dirottati e 21 partenze cancellate; la prossima unità di crisi si riunirà domattina alle 05.30 per fare il punto della situazione e per fronteggiare meglio l'emergenza dovuta all'emissione di cenere lavica da parte dell'Etna. Questa intensa attività eruttiva tra l'altro è cominciata ieri sera intorno alle 20 ma dalle 6 di questa mattina la situazione è notevolmente peggiorata visto che una colata lavica ha iniziato a scendere nella Valle del Bove: al momento si registrano fontane di lava altissime, violenti boati e sbuffi di cenere e vapore.
L'Ingv ha parlato di una "forte esplosione" che è avvenuta dalla parte nord-orientale del Nuovo Cratere di Sud Est "interrompendo bruscamente un periodo di quiete eruttiva di più di 11 giorni". "Successivamente – prosegue la nota – sono avvenute frequenti emissioni di cenere dalla stessa bocca eruttiva, passando poi ad una vivace attività stromboliana. Questa attività è stata accompagnata da un aumento della frequenza del tremore vulcanico". MeteoWeb parla di fortissimi boati che "fanno tremare il suolo e le case in gran parte della Sicilia orientale e Calabria centro meridionale", boati che si avvertirebbero distintamente a "Catania, nel messinese, nel siracusano, nel reggino, nel vibonese e nel lametino". Quattro le scosse registrate tra la serata di ieri e questa mattina: il sisma più forte (magnitudo 3.3), invece, è stato avvertito ieri sera intorno alle 23; l'epicentro è stato Cesarò, San Teodoro e Bronte. Infine – è doveroso ricordare – che è stato rinviato a data da destinarsi lo sciopero dei controllori di volo di Palermo che era stato indetto per la giornata di oggi dalle 10 alle 18, considerando l'aumento di traffico aereo nello scalo palermitano.