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Esami di Maturità 2024

L’errore che tanti fanno sul significato di “maturità”

Che cosa significa maturità? Domanda ricorrente, in periodo di esami. La risposta che si può dare è insolita e precisa, anche se sembra una domanda o altamente filosofica o scontata: basta guardare bene la parola “maturità” e il suo significato etimologico per capire che cosa vuol dire davvero.
A cura di Giorgio Moretti
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Acerbo, incompleto, infantile, avventato, inesperto, inidoneo. Il concetto di ‘maturo' (e di ‘maturità') abbraccia uno spettro di significati così ampio che i suoi contrari si moltiplicano su fronti diversi. Ma sarebbe sbagliato affermare che fra i contrari di ‘maturo' c'è anche ‘giovane'.

Spesso la maturità è intesa come fase di sviluppo avanzato di una persona. Pensiamo alla maturità di un artista a fine carriera, al vecchio che eufemisticamente si definisce ‘maturo', ai maturi che dicono "i quaranta sono i nuovi venti". Questa è una distorsione di significato (la troviamo anche nel maturus latino, ma sempre distorsione resta). Il maturo, attenti bene, è specificamente chi o ciò che è nel fiore della giovinezza, chi o ciò che è ‘pronto per'. Il senso principale del maturus latino, infatti, ci parla di ciò che è tempestivo, pronto, al momento giusto, e la sua radice indoeuropea si trova anche nei temini manus ‘buono, favorevole, prospero' e mane ‘di mattina'.

Il che, a pensarci un attimo, è naturale. "I tempi sono maturi per questa novità" vuol dire che questo è il momento di introdurla, il momento giusto, in cui si manifesta l'opportunità. Non si sta parlando di treni che tanto ripassano. Un melone maturo non è quello che si è ammosciato in frigo e sa leggermente di alcol, è quello turgido e profumato, sodo e consistente al morso. Il vino maturo ha perso il torbido e smussato le asperità di sapore, ecco il cavatappi. Questo non vuol dire che i tempi, il melone e il vino non siano freschi: il maturo non è avvizzito e molle, non è tardo e svanito. E si può dire di peggio: la maturità non è nemmeno correttamente l'interregno fra giovinezza e vecchiaia, è la qualità di una fase della giovinezza, quella parte in cui si raggiunge una pienezza funzionale. Dopo, con quella, si cresce, e si rappezza con sapere e denaro un potere fisico e mentale che scivola via. Un po' come accade per gli esami di maturità, che vengono chiamati così proprio per questo. Un altro dato che rende chiaro questo concetto di maturità? Ovviamente la maturità non può essere una compiutezza personale, quella non si ha nemmeno un minuto prima di morire a centodiciassette anni.

Hai mai comprato un avocado? Acerbo acerbo acerbo, mangiami ora, sto andando, andato. La maturità della persona, come quella dell'avocado, è un momento, un'ora di mattina.

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Nato nel 1989, fiorentino. Giurista e scrittore gioviale. Co-fondatore del sito “Una parola al giorno”, dal 2010 faccio divulgazione linguistica online. Con Edoardo Lombardi Vallauri ho pubblicato il libro “Parole di giornata” (Il Mulino, 2015).
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