L’eredità nascosta in un libro in soffitta: un vecchio bot da 27 mila euro
Stava mettendo un po’ d’ordine in soffitta, quando si è imbattuto in quello si è rivelato essere un vero e proprio tesoro. Protagonista è Nicola, 50enne dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione, sposato e residente a Baiano. Come riportato su Il Mattino, un paio di mesi l’uomo con la moglie ha deciso di fare spazio in mansarda, liberandola da una vecchia libreria carica di volumi ereditati dal nonno. “Stavamo spolverando – racconta – quando ci siamo soffermati su un testo antico, un libro che apparteneva a mio nonno e che custodiamo insieme agli altri. Nel maneggiare quello scritto è sbucato un foglio di carta”. La coppia ha subito capito che non si trattava di un semplice pezzo di carta, ma di un documento ufficiale risalente al periodo fascista. Precisamente un Buono del Tesoro risalente al 1939, emesso dal Regno d’Italia e del valore nominale di 500 lire, al portatore. L’uomo a quel punto si è messo a cercare informazioni su Internet, per capire se quello trovato fosse un titolo di valore. A supporto ha trovato Agitalia, ente a cui si può rivolgersi la persona che entra in possesso di titoli di stato antichi e che, non sapendo se e come riscuoterli, cercano una mediazione con la Banca d’Italia. Nicola non ha perso tempo e ha subito chiesto una valutazione: tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione, per circa 76 anni di giacenza nelle casse dello Stato, quel Buono vale circa 27mila euro.