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L’Emilia prova a reagire al terremoto: preghiera, lavoro e primi matrimoni

Lo sciame sismico non si ferma, solo questa notte la terra ha tremato 11 volte. Ma si ricomincia a vivere, ricordando le vittime, compiendo gesti quotidiani e ritornando, anche se lentamente, alla normalità. Intanto la terra trema anche al Sud.
A cura di Susanna Picone
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Lo sciame sismico non si ferma, solo questa notte la terra ha tremato 11 volte. Ma si ricomincia a vivere, ricordando le vittime, compiendo gesti quotidiani e ritornando, anche se lentamente, alla normalità. Intanto la terra trema anche al Sud.

418 scosse dalla prima devastante della notte di domenica 20 maggio, per 418 volte la terra in Emilia Romagna ha continuato a tremare seminando morte, distruzione e paura. Nell’ultima notte appena trascorsa l’Istituto nazionale di geofisica ha registrato altri undici eventi, il più forte di magnitudo 2.9 con epicentro tra il mantovano e il modenese. Gli sfollati sono ancora più di 7000 e vengono distribuiti tra centri di accoglienza al coperto, scuole, alberghi della zona e tendopoli che, a causa delle richieste sempre maggiori, continuano ad essere allestite. Il lavoro dei Vigili del Fuoco è costante: ad oggi sono 7.500 gli interventi effettuati per verifiche e messa in sicurezza di edifici pubblici e privati, costruzioni di interesse storico e culturale e strutture industriale. 850 gli uomini al lavoro.

“Non ci deve fermare nulla” – Ritornare a vivere nelle zone colpite dal terremoto è sicuramente difficile ma, ciò che è stato da più parti e più volte sottolineato in questi ultimi giorni, è la forza di volontà di un popolo che non si lascerà abbattere da questa tragedia. E allora ecco che l’imperativo diventa quello di non lasciarsi fermare, di vivere la propria vita quotidiana. In tanti provano a darsi forza stringendosi nella fede: a Finale Emilia gli sfollati, guidati dal proprio parroco, si sono ritrovati a pregare nelle tendopoli, a Poggio Renatico alcuni ragazzi hanno ricevuto la cresima, i funerali di alcuni degli operai morti domenica notte sono stati celebrati, oggi si svolgeranno quelli di altre due vittime del sisma, Nicola Cavicchi e Nevina Baldi. In diversi luoghi di lavoro ci si fermerà per ricordarli.  E una coppia ha anche deciso di ricominciare a vivere insieme, sposandosi ieri al municipio di Vigarano.

La terra ha tremato anche al Sud – Mentre l’attenzione è tutta rivolta al dramma dell’Emilia Romagna, un altro popolo questa notte ha sentito la terra tremare: due scosse di terremoto, di magnitudo 4.3 e 3.2, sono state registrate alle 3.06 e alle 3.32 al confine tra la Calabria e la Basilicata. Il primo sisma ha avuto ipocentro a 3 km di profondità in prossimità dei comuni cosentini di Castrovillari, Morano Calabro, San Basile e Saracena, il secondo si è verificato tra Morano e i comuni potentini di Rotonda e Viggianello. Fortunatamente non si hanno avuto però segnalazioni di danni a cose e persone.

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