L’Aquila, stupro in discoteca: militare 21enne indagato, altre tre persone sospettate
Tre persone sono sospettate per lo stupro avvenuto a Pizzoli, L’Aquila, nella notte tra sabato e domenica scorsa, e un militare aquilano è indagato. Una studentessa 20enne di Tivoli aveva trascorso la serata in discoteca, sabato scorso, ma la festa aveva avuto un tragico epilogo: era stata ritrovata al mattino seguente sull’asfalto, nel parcheggio del locale, seminuda e semiassiderata. Gravi le ferite riportate, la giovane è ancora in forte stato di choc, ma le sue condizioni di salute non sono gravi. Per l’episodio vi sono forti sospetti su 3 persone: due militari e una donna. Un altro militare è stato iscritto al registro degli indagati, il reato ipotizzato è quello di violenza sessuale e violenze gravissime. Il gruppo era stato fermato dai buttafuori del locale ‘Guernica’, dov’era avvenuta la violenza, mentre cercava di allontanarsi a bordo di una vettura. Portati in questura, i ragazzi avevano negato ogni coinvolgimento con l’episodio, ed erano stati rilasciati dopo qualche ora. Gli inquirenti continuano a nutrire forti sospetti sul loro conto. Del gruppo fa parte anche una donna, ma la posizione più grave è quella di un soldato di Avellino che era stato visto con i vestiti sporchi di sangue.
Violenza a Pizzoli – Subito dopo lo stupro avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsa, i sospetti maggiori ruotavano intorno ad un giovane militare di Avellino che era stato ascoltato a lungo dai carabinieri. Durante la sua deposizione, il ragazzo aveva prima negato ogni coinvolgimento con quanto avvenuto nella discoteca di Pizzoli, poi aveva confessato un rapporto sessuale, specificando, però, che la ragazza fosse consenziente. Il racconto depositato in commissariato è stato definito pieno di falle e contraddizioni. Di certo le indagini della Procura e dei carabinieri si concentrano sul gruppo, mentre i Ris di Roma sono impegnati con gli esami atti a ricostruire la vicenda. Il militare indagato è un 21enne originario di Avellino, prestava servizio presso il 33esimo reggimento di artiglieria terrestre Acqui dell'Aquila. A sporgere denuncia, i genitori della ventenne, conosciuti e stimati a Tivoli. La giovane è ancora sotto choc e non ha ancora riferito nulla sulla notte da incubo trascorsa.