L’appello di Papa Francesco: “Fare di tutto per creare lavoro”
Per Papa Francesco è necessario fare di tutto per dare lavoro, soprattutto ai giovani. Il pontefice, all’indomani della festa dei lavoratori, è tornato sul tema della disoccupazione parlando a braccio nel suo discorso alla diocesi di Isernia. “Si deve cercare – ha detto Bergoglio – di trovare cose per i giovani, posti di lavoro, piccole cose, perché, voi sapete, il lavoro ti dà la dignità. Pensate, un giovane che non trova lavoro, non sente quella dignità e soffre. Vi incoraggio a cercare, a pregare, e cercare piccole cose, piccole cose per i giovani soprattutto”. Più volte Papa Francesco ha parlato del tema della disoccupazione, problema che tocca soprattutto le nuove generazioni “che sempre più prendono la strada verso altri Paesi”. Ha parlato di questo problema come di uno scenario preoccupante che richiede passi concreti e una mobilitazione generale “che unisca gli sforzi di popolazione, istituzioni, privati e diverse realtà civili”. Il Papa ha detto anche di pensare alla mancanza di servizi adeguati alle effettive necessità delle persone, in particolare degli anziani, degli ammalati e dei disabili, e delle famiglie.
Il discorso del Papa alla diocesi di Isernia – Di solidarietà sociale Papa Francesco ha parlato anche ieri nel videomessaggio in diretta durante la prima giornata dell’EXPO a Milano: “L’esposizione sia un’occasione per globalizzare la solidarietà e per non dimenticare i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano. Vorrei che ogni persona che passerà a visitare l’Expo di Milano, attraversando quei meravigliosi padiglioni, possa percepire la presenza di quei volti”. Oggi, finito il suo discorso e dopo aver chiesto di pregare per lui, Papa Francesco ha invitato a far festa: “E adesso mi piacerebbe sentirvi cantare”, ha detto ai presenti. Così è stato eseguito il canto “Santo Padre” e mentre il popolo cantava, il pontefice si è trattenuto in sala per salutare diverse persone, in particolare i malati nelle prime file.
