L’appello di Mario Bartoli, che cerca il cuore di suo figlio trapiantato oltre 20 anni fa
Christian è morto a 17 anni nel 1998, a causa di un improvviso aneurisma cerebrale che l'ha ucciso. In quel gennaio 1998 i genitori del giovane Christian Bartoli hanno deciso di donare gli organi del figlio e ora sono alla ricerca del cuore trapiantato ormai quasi 10 anni fa nel corpo di un uomo dall'identità sconosciuta. Da quel 17 gennaio 1998 Mario Bartoli, il papà del giovane Christian, si è impegnato totalmente nel donarsi agli altri, con attività di volontariato : "Noi eseguiamo, è l’amore di Christian a guidarci. Quello di Christian fu uno dei primi casi italiani di donazione completa degli organi per un ragazzo di quella età, infatti a Livorno c’è una piazzetta dedicata alla sua memoria. Attraverso vie informali, ho saputo negli anni in quali città sono stati trapiantati gli organi di mio figlio. Il cuore venne trapiantato a Bologna tra il 19 e il 20 gennaio 1998, doveva trattarsi di qualcuno della zona visti i tempi molto rapidi. Bene, vorrei incontrare quella persona per poter risentire il cuore di Christian battere", ha raccontato il signor Bartoli. Il desiderio di Mario è nato recentemente, quando su internet ha scoperto la storia di Bill Conner, un papà del Wisconsin che ha percorso 4.000 chilometri in bicicletta per incontrare l’uomo che ha ricevuto il cuore della figlia 20enne: "Prima ho sempre rifiutato una ricerca così approfondita e un incontro, anche per evitare che le persone che abbiamo aiutato si sentissero in qualche modo in debito con la mia famiglia. Magari si sentirebbero coinvolti nel nostro dramma. Ma dopo aver visto quella storia mi piacerebbe parlare con chi ha ricevuto il cuore per spiegargli che non si tratta solo di un organo ma di una grande storia d’amore", spiega Mario Bartoli.
Il papà di Christian è conscio del fatto che sia una ricerca molto difficile e dispendiosa in termini di tempo e di energie psicofisiche, nonché sa che la persona ricercata potrebbe anche essere morta da tempo visti tutti gli anni che sono trascorsi da quel trapianto, ma è ostinato e vuole andare a fondo: "Certo ci rimarrei male, ma non mi vengono in mente queste cose. Se il ricevente sa di avere il cuore di Christian sarei contento se mi contattasse. Rispettando la sua sensibilità vorrei incontrarlo", spiega il signor Bartoli.
"La morte di mio figlio e l’espianto degli organi sono date brutte. Quelle belle sono il matrimonio, la nascita dell’altro figlio Jacopo, che il 14 luglio 2007 mi ha regalato Kyra, perché ero caduto in un momento di depressione. Per me è stata come la nascita di un altro bimbo", racconta Mario Bartoli parlando della sua cagnolina, divenuta una compagna inseparabile. "Molti non capiscono la bellezza di donare il proprio tempo agli altri. Aiutare gli anziani, i bambini sfortunati e i malati, anche solo facendo un po’ di compagnia e donando un sorriso è una cosa bellissima. Per questo Kyra ha preso sia i brevetti per il primo soccorso ma anche quelli per la pet therapy".