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L’anziana truffata dal vicino carabiniere: derubata dei risparmi di una vita

La donna, 83 anni, della provincia di Terni, dopo la morte del marito aveva deciso di affidarsi a quegli amici che conosceva da 20 anni. Si è vista prosciugare il proprio conto in banca, per un totale di circa 135 mila euro. Poi l’intervento della Finanza.
A cura di B. C.
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"Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio" dice il proverbio. Eppure, come non fidarsi del tuo vicino che conosci da 20 anni e che ti è stato vicino dopo la morte di tuo marito? Quel vicino ex comandante dei carabinieri di Guardea (Terni), oggi in pensione? Questo avrà pensato la signora Zaira – 83 anni ben portati – finita al centro della truffa che sarebbe stata organizzata proprio dai suoi due vicini di casa, marito e moglie. La donna avrebbe affidato loro la gestione dei suoi risparmi, frutto del lavoro di una vita e della liquidazione del caro defunto; ma in poco meno di quattro anni si è vista prosciugare tutto, per un totale di circa 135 mila euro. I due, infatti, si sarebbero offerti di diventare cointestatari del conto della donna, così da semplificarle tutte le procedure. E la signora Zaira ha accettato senza pensarci su due volte. "Dopo la morte di mio marito non avevo più nessuno che mi guardasse – ha spiegato l'anziana durante la conferenza stampa della guardia di finanza quanto successo -, loro li conoscevo da vent'anni, erano amici di famiglia oltre che vicini di casa. Tutte le mattine venivano a darmi la colazione. Ho sbagliato ma come potevo non fidarmi?".

Il carabiniere e la moglie avrebbe dunque prima acquistato due fondi di investimento a proprio nome, uno da 80.000 euro ed uno da 50.000 euro. Quindi dato il via ad una polizza assicurativa sulla propria vita, pagata ogni mese con addebito sul conto dell’ignara donna. Infine, avrebbero convinto l’anziana signora a riconoscergli l’usufrutto della propria abitazione, nella quale tuttora vive. Quando Zaira è andata in banca a chiedere l’estratto conto, è arrivata la amara sorpresa: i 135 mila euro che era sicura di avere, erano diventati 17 mila. Immediate scattano le indagini e la denuncia. Grazie ai provvedimenti di dissequestro disposti dal sostituto procuratore Barbara Mazzullo i titoli vengono disinvestiti e il ricavato restituito alla legittima proprietaria. L'uomo patteggia una pena a otto mesi di reclusione e 80 mila euro di multa, mentre la posizione della moglie verrà valutata a parte.

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