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Krampus, botte durante la sfilata di San Nicola a Vipiteno: demoni mascherati contro la folla

Polemiche intorno alla tradizionale sfilata dei Krampus, i diavoli mascherati, a Vipiteno in occasione della festa di San Nicola, che si è trasforma in una spedizione punitiva con tanto di calci e pugni contro la folla, come testimoniato da alcuni filmati finiti in rete. I carabinieri di Bolzano hanno aperto le indagini ma loro si difendono: “Già identificato e redarguito il responsabile”.
A cura di Ida Artiaco
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Doveva essere una semplice sfilata di demoni mascherati, secondo la tradizione. Invece, il corteo che il giorno di San Nicola ha percorso le strade di Vipiteno, in provincia di Bolzano, si è trasformato in un vero e proprio raid, testimoniato da numerose immagini pubblicate da La Voce di Bolzano, che hanno fatto scoppiare la polemica. La passeggiata del centro storico dei demoni dello scorso 5 dicembre, che come sempre ha attirato centinaia di turisti, è diventata una caccia all’uomo, con calci e pugni sferrati alla folla. C’è da dire che nella storia delle sfilate dei Krampus (letteralmente "diavoli") non è la prima volta che succede una cosa del genere ma questa sembra particolarmente aggressiva. Un filmato in particolare mostra come i manifestanti comincino ad inseguire gli spettatori per colpirli con una sorta di forcone, ma quando uno di loro cade a terra, infieriscono su di lui senza pietà e l’unico che prova a soccorrerlo viene picchiato a sua volta.

E poi ancora si vedono e si sentono calci, pugni e scudisciate contro gli spettatori che li sfidano col volto dipinto di nero, come vuole la tradizione. Sembra che alcuni immigrati abbiano "provocato" i demoni cercando di togliere ad uno di loro la maschera. Intanto, anche se non ci sono state denunce ufficiali, sulla vicenda il comando provinciale dei carabinieri di Bolzano ha aperto le indagini e segnalerà l’episodio alla Procura per identificare i responsabili: la violenza sarebbe scoppiata, secondo le prime ricostruzioni, qualche ora prima rispetto alla sfilata ufficiale, prevista per il tardo pomeriggio, e autorizzata dalla Questura.

A gettare acqua sul fuoco per ridimensionare le polemiche ci ha pensato Claudio Rossi, responsabile più longevo dei Tuifl Team. All'Agi ha detto che "voglio premettere che il diavolo che ha dato il calcio è già stato identificato e redarguito perché dare calci non è ammissibile. La persona che ha ricevuto il calcio è un nostro amico, il diavolo e tutti noi abbiamo già parlato con lui che sa della nostra tradizione – dice Rossi -. Aggiungo che noi non siamo mascherati, il nostro volto è completamente truccato di nero". Rossi precisa un fatto, quello che le frustate abbiamo risvolti razzisti. "Leggo che abbiamo preso di mira gli immigrati, una cosa assolutamente non vera, una notizia infondata. Non esiste nero o bianco, non esiste razzismo. Anzi, dico che famiglie di extracomunitari che vivono da anni a Vipiteno hanno assistito alla sfilata. Ogni diavolo deve rispettare il decalogo e chi si presenta ubriaco alla sfilata viene escluso". Secondo il responsabile del gruppo diavoli di Vipiteno, tutto è cominciato "dopo le ore 13 del 5 dicembre quando, mentre stavano organizzandoci per la nostra foto ufficiale con la torre Civica sullo sfondo, un gruppo di Tratzer è venuto a disturbarci. A quel punto un paio di diavoli si sono staccati rincorrendo i provocatori che sono persone a noi note essendo amici, compagni di squadra, o conoscenti. Come vuole la nostra usanza, fuori dalla sfilata che inizia alle 18, sono previste viste all'ospedale, all'ospizio, al centro sociale e alle famiglie. Ci sono i Tratzer che ci aspettano e, indossando pantaloni imbottiti da hockey, con cartoni o altre imbottiture, ci sfidano nel segno della tradizione".

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