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Klodiana uccisa a Castelfiorentino, è ancora caccia al marito: i due si stavano separando

Continuano le ricerche del marito di Klodiana Vefa, la mamma di 35 anni uccisa ieri sera intorno alle 20 davanti ad un circolo Arci di Castelfiorentino con tre colpi di pistola. L’uomo da ieri sera risulta irreperibile. Stando alle prime indagini, i due si stavano sperando ed erano continue le lite tra di loro.
A cura di Ida Artiaco
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Continuano in Toscana le ricerche del marito di Klodiana Vefa, la mamma di 35 anni uccisa ieri sera intorno alle 20 davanti ad un circolo di Castelfiorentino, a pochi passi da Firenze. L'uomo, subito dopo l'omicidio, si è reso irreperibile. Sono immediatamente cominciate le operazioni delle forze dell'ordine per trovarlo, ma al momento di lui non c'è traccia, come confermato da fonti inquirenti a Fanpage.it. Si sarebbe allontanato a bordo della sua Golf grigia.

Gli inquirenti ritengono sia ancora in possesso della pistola: l'arma non è stata ritrovata. Intanto proseguono gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dal pm Ornella Galeotti che ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, sul movente.

Klodiana e il marito si stavano separando

Al momento si sta setacciando la zona della Val d'Elsa, tra Poggibonsi, in provincia di Siena, e Empoli, provincia di Firenze, per rintracciare l'uomo, Alfred Vefa.

I due, secondo le prime indiscrezioni, non erano più conviventi e si stavano separando in Albania, paese di cui è originaria la vittima che da tempo viveva in Italia con regolare permesso di soggiorno. Da qualche tempo il marito andava e veniva dalla casa coniugale. Continui sarebbero stati, secondo alcune testimonianze, i litigi della coppia.

Klodiana Vefa (foto da Facebook).
Klodiana Vefa (foto da Facebook).

"Klodiana era una grande lavoratrice, una donna splendida. Un paio di anni fa era riuscita finalmente a separarsi dal marito, un poco di buono. Un uomo violento. Lo sapevamo tutti. Ha avuto coraggio", ha raccontato a LaPresse un'amica della vittima.

La ricostruzione dell'omicidio a Castelfiorentino

La donna, madre di due figli di 14 e 17 anni, che lavorava come cameriera in un ristorante poco distante da dove è stata ammazzata, è stata raggiunta da almeno tre colpi di arma da fuoco mentre si trovava in strada. Secondo alcuni racconti emersi sul posto sono stati uditi più spari. Il rumore sarebbe stato udito sia dai palazzi sia da un circolo Arci nelle vicinanze di via Galvani, dove la 35enne è stata trovata riversa a terra.

Stando ad una prima ricostruzione il killer la stava aspettando seduto su di una panchina. Poi ci sarebbe stata una discussione, sfociata nel sangue. Sul posto è arrivata in breve tempo un'ambulanza del 118, allertata dai residenti della zona, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Klodiana Vefa. Fatale sarebbe stato il colpo di pistola sparato alla gola.

In un post sui social Klodiana aveva scritto: "Se un uomo si aspetta che una donna sia un angelo nella sua vita, deve prima creare il paradiso per lei. Perché gli angeli non vivono all’inferno".

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Il sindaco annuncia 2 giorni di lutto cittadino

Intanto, il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorno, ha annunciato due giorni di lutto cittadino in seguito all'omicidio di Klodiana, "nei quali le nostre bandiere saranno issate a mezz'asta, le manifestazioni pubbliche saranno annullate, e alle scuole sarà chiesto di stimolare gli studenti circa il tema del femminicidio e della violenza sulle donne", perchè è "ormai l'ipotesi perseguita dagli inquirenti, una barbara uccisione perpetrata dal marito", attualmente ricercato.

Il primo cittadino ha aggiunto che Klodiana "era una ragazza fantastica, che conoscevo bene personalmente, e che era amata da tutti. Questo fatto ci ha distrutto. Indiremo stasera, con la partecipazione delle associazioni castellane, una fiaccolata alla quale invito la cittadinanza a partecipare, per una presa di posizione collettiva contro questo terribile, barbaro fenomeno, ahimè così frequente anche nei nostri tempi, e per ricordare Klodiana con il nostro affetto. Non ci arrendiamo all'orrore".

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