Killer di Budrio, Igor formalmente indagato per un terzo omicidio
Mentre prosegue la caccia all'uomo in tutta l'Emilia Romagna, anche se senza alcun esito, il dossier giudiziario contro il killer di Budrio Norbert Feher, il serbo noto come Igor il russo, si arricchisce di un nuovo capitolo La procura della Repubblica di Ravenna, infatti, ha formalmente iscritto il 41enne nel registro degli indagati per l'omicidio del metronotte Salvatore Chianese, ammazzato con una fucilata il 30 dicembre del 2015 nel Ravennate. Si tratta del terzo omicidio attribuito all'uomo dopo quello del barista di Budrio e della guardia volontaria Davide Verri freddato in uno scontro a fuoco a Consandolo (Ferrara).
Il metronotte fu ucciso con un colpo di fucile al volto all’ingresso di una cava che si apprestava a ispezionare tra Fosso Ghiaia e Savio, in provincia di Ravenna. È stata soprattutto la modalità dell'assassinio, simile a quella che il serbo avrebbe utilizzato in altre occasioni, a far ipotizzare il suo coinvolgimento. Anche in quel caso fu rubata la pistola, come è avvenuto con la guardia ecologica volontaria. Simile ad esempio il colpo di avvertimento che aveva mandato in frantumi il lunotto posteriore dell'auto. Infine presso la cava i carabinieri recuperarono un bossolo non comune di fabbricazione dell’Est Europeo.
Un lunga scia di sangue che però la famiglia d’origine dell'uomo pare ignorasse. La sorellastra di Norbert Feher, davanti alle telecamere della trasmissione di Rete Quattro ‘Quarto grado’ ha raccontato l’incredulità dei parenti per le accuse. "Sono sorpresa, tutta la mia famiglia lo è perché prima di adesso non avevamo mai sentito nulla di male su di lui", ha spiegato la donna, aggiungendo: "Vorrei dire a tutti che mio fratello non è così come lo descrivono".
Igor, alias Norbert Feher, intanto però sembra essere sparito nel nulla. Le forze dell'ordine continuano a setacciare le zone al confine tra le province tra Ferrara e Ravenna dove si crede possa essersi rintanato. "Fino a quando non sarà catturato noi non ci fermeremo, perché così si comporta un grande paese"ha assicurato il ministro dell’Interno, Marco Minniti, durante un incontro con i parenti delle vittime.