Kata scomparsa, riprende l’ispezione nell’ex hotel: cosa potrebbero dire le immagini delle telecamere
Continuano le ricerche della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa nel nulla ormai 10 giorni fa a Firenze. Nella giornata di ieri, gli inquirenti hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell'ex hotel Astor, l'albergo occupato dove la bimba viveva insieme alla famiglia. Gli altri residenti (oltre 130) sono stati sgomberati nella giornata di sabato e spostati in 4 residenze di accoglienza. Nel frattempo gli inquirenti continuano a scandagliare ogni angolo della struttura: sono stati bucati i tetti e sfondato pareti, ma della bimba nessuna traccia. Potrebbe esserci però una nuova traccia da seguire: dopo 7 ore di accertamenti, le forze dell'ordine hanno trovato un cellulare gettato in un cassonetto. Sul dispositivo saranno effettuati accertamenti nei prossimi giorni.
Cosa è stato trovato dopo le ispezioni
Stando a quanto si apprende, sarebbe stata scoperta un'intercapedine con un accesso al giardino che potrebbe aver fornito una "via di fuga" ai rapitori della bimba. Scovato anche un altro anfratto al piano superiore, vicino a uno dei terrazzi. Gli accertamenti delle forze dell'ordine non hanno però dato i risultati sperati e le verifiche continueranno anche nella giornata di oggi.
A fornire una pista decisiva per le ricerche potrebbe essere la telecamera privata individuata dagli agenti nei pressi di un'area adiacente al cortile dell'ex hotel. Secondo gli inquirenti, l'occhio del sistema di sorveglianza privato potrebbe aver ripreso eventuali rapitori con la bambina. Se qualcuno si è allontanato dall'area dell'ex hotel, secondo gli inquirenti, può averlo fatto solo scavalcando il muro di cinta del cortile dello stabile. La telecamera del privato cittadino potrebbe averlo ripreso e fornire una prova decisiva per indirizzare le operazioni che finora sono state un buco nell'acqua.
La scomparsa della piccola Kata: quali sono le ipotesi
Secondo quanto reso noto, la pista privilegiata resta al momento quella del sequestro per questioni relative al mantenimento del "racket degli affitti" nell'ex albergo occupato. Per gli inquirenti sarebbe un modo per costringere i familiari della bambina a pagare. In queste ore però si è fatta sempre più forte l'ipotesi che il sequestro di Kata possa essere una "vendetta" per un tentato omicidio avvenuto poche settimane prima della scomparsa della bambina. La caduta dal terzo piano di Medina Pelaez, sopravvissuto per miracolo all'impatto, fa parte dello stesso filone di inchiesta relativo alla faida tra due gruppi che, secondo ipotesi investigative, costringevano i residenti a pagare per l'alloggio.